
“La Commissione europea è pronta a facilitare i prossimi negoziati con il Parlamento sulla revisione del Patto di stabilità”. Ok alla posizione negoziale del Parlamento europeo
«La Commissione europea è pronta a facilitare i prossimi negoziati con il Parlamento sulla revisione del Patto di stabilità. Il tempo stringe. Con l’avvicinarsi delle elezioni europee e la disattivazione della clausola di salvaguardia, è importante e urgente portare a termine questo dossier e fornire chiarezza e prevedibilità alla politica fiscale. Perché tutti noi conosciamo i limiti delle vecchie regole». Lo ha detto il commissario europeo agli Affari Economici Paolo Gentiloni parlando all’Eurocamera.
«Il mese scorso abbiamo raggiunto un importante traguardo con l’approccio generale in Consiglio. Pur discostandosi chiaramente dalle proposte della Commissione su alcuni aspetti, si è trattato di un significativo passo avanti. E oggi stiamo raggiungendo un’altra pietra miliare in quest’Aula – ha aggiunto. – In vista dei triloghi, sarà fondamentale preservare la logica delle nostre proposte, soprattutto per quanto riguarda quattro aspetti: passare a un approccio differenziato basato sul rischio per garantire una riduzione realistica e sostenibile del debito; creare forti incentivi agli investimenti e alle riforme per sostenere la crescita sostenibile; rafforzare l’autonomia nazionale; sviluppare meccanismi di applicazione credibili».
Secondo Gentiloni è fondamentale ora non perdere di vista l’obiettivo finale: “un quadro riformato, che consenta una graduale riduzione del debito, lasciando al contempo spazio ai massicci investimenti pubblici di cui l’Europa ha bisogno“.
Intanto con 431 voti a favore, 172 contrari e 4 astenuti, la plenaria ha dato il via libera alla posizione negoziale del Parlamento europeo sul Patto di stabilità. Dopo il sì dell’Assemblea inizieranno già in giornata a Strasburgo i cosiddetti triloghi, ovvero i negoziati tra Eurocamera e Consiglio Ue, con la mediazione della Commissione, per arrivare a un testo che riassuma l’intesa di dicembre tra i 27 Paesi membri e il testo appena approvato.
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