Le azioni di Evergrande crollano del 12% prima della sospensione delle negoziazioni
Niente da fare. Nonostante i rinvii Evergrande non è riuscita a schivare il default. Il tribunale di Hong Kong ha disposto l’ordine di liquidazione perché non è riuscita ad accordarsi con i principali creditori dopo che la maratona negoziale del weekend si è conclusa con un nulla di fatto sulla ristrutturazione del debito offshore. Lo riferiscono i media dell’ex colonia britannica.
Lo sviluppatore immobiliare cinese, oberato da circa 330 miliardi di dollari di debiti, ha avuto diverso tempo per il suo piano di ristrutturazione ma evidentemente non è bastato. «Considerando l’evidente mancanza di progressi da parte della società nel presentare una proposta di ristrutturazione valida… ritengo che sia opportuno che il tribunale emetta un ordine di liquidazione nei confronti della società», ha spiegato il giudice Linda Chan. Evergrande è andata in default due anni fa.
Il direttore esecutivo di Evergrande, Shawn Siu, ha definito “molto deplorevole” la decisione dell’Alta corte di Hong Kong di disporre la liquidazione del colosso di Shenzhen oberato da circa 330 miliardi di dollari di debiti. «La sentenza odierna è contraria alle nostre intenzioni originali», ha osservato il manager parlando con il quotidiano economico cinese 21st Century Business Herald, in quello è che il primo commento sugli sviluppi. «Possiamo solo dire che abbiamo fatto del nostro meglio ed è molto deplorevole», ha aggiunto, che il gruppo “affronterà le difficoltà e i problemi e adotterà tutte le misure legali del caso“.
Malgrado la liquidazione, contro cui è possibile la strada del ricorso in appello, il gruppo farà tutto il possibile “per portare avanti con costanza il funzionamento normale delle sue attività con la premessa di salvaguardare i diritti e gli interessi legittimi dei creditori nazionali ed esteri”, ha osservato ancora il manager. Allo stesso tempo, Evergrande “comunicherà anche in modo proattivo con il liquidatore, coopererà in conformità con la legge nell’adempimento delle procedure pertinenti e seguirà le pratiche internazionali e le regole del mercato per promuovere il lavoro di liquidazione del debito e altri compiti chiave, tra cui garantire la consegna delle proprietà“.
Evergrande è andata in default sul suo debito offshore alla fine del 2021 ed è diventata il simbolo di una crisi del debito che da allora ha travolto il settore immobiliare cinese.
Il settore immobiliare cinese rappresenta circa un quarto dell’attività della seconda economia mondiale. I suoi problemi hanno scosso i mercati globali e hanno spinto Pechino a adottare una serie di misure per rassicurare investitori e proprietari di case.
Una liquidazione di Evergrande, che a fine giugno quotava un patrimonio totale di 240 miliardi di dollari, provocherà ulteriori onde d’urto sui mercati dei capitali già fragili.
Il titolo di China Evergrande ha reagito alla notizia con un tonfo di oltre il 20% alla borsa di Hong Kong, prima di essere sospeso dalle contrattazioni.
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