
Oro ma non solo, cresce la voglia degli italiani di investire ma anche la scelta di mercati alternativi
C’è oro ed oro e gli italiani, da sempre affezionati ad investimenti utili per combattere l’inflazione, devono ora fare i conti con delle novità. Quali? Lo abbiamo chiesto a Paolo Cattin esperto collezionista ed autore di numerosi libri sull’argomento
L’oro è da sempre considerato un bene rifugio, ancora di più in un periodo in cui l’inflazione è tornata ad essere un nemico per i risparmi di milioni di italiani. Recentemente, però, lei ha dichiarato che “Questo è un periodo critico per il mercato dell’oro in Italia”. Per quale motivo?
«Effettivamente, l’oro ha sempre rappresentato un baluardo contro l’inflazione, ma il panorama italiano sta vivendo una fase di turbolenza senza precedenti. La legge 7 del 2000, abolendo l’IVA sull’oro da investimento, aveva creato un clima favorevole per gli investitori. Tuttavia, la recente riforma fiscale ha introdotto una tassazione del 26% sull’intero importo della vendita dell’oro, un salto notevole rispetto alla precedente tassazione sul capital gain, che gravava solo su una quota del guadagno. Questo cambiamento ha reso l’oro meno attraente come investimento, portando a un calo significativo delle transazioni, soprattutto nella Piazza di Milano, dove abbiamo notato una marcata riduzione degli scambi di oro monetato e lingotti».
Cosa si intende per oro da investimento?
«L’oro da investimento comprende principalmente lingotti e monete in oro di riconosciuto valore internazionale, come sterline, pesos, marengo e krugerrand. Queste sono le forme di oro che tradizionalmente sono state trattate come riserve di valore e che, fino al 1978, venivano commercializzate anche dalle banche. L’oro da investimento è apprezzato per la sua purezza e la sua accettazione globale come asset finanziario».
L’aumento della tassazione sull’oro da investimento dimostra che nella pianificazione bisogna tener conto di molte variabili, non ultima quella fiscale. Quali sono le altre voci alle quali stare attenti?
«Oltre alla variabile fiscale, è fondamentale considerare l’importanza della documentazione. Mantenere le ricevute o qualsiasi prova d’acquisto è cruciale per poter beneficiare della vecchia tassazione sul capital gain. Chi può dimostrare il prezzo d’acquisto originale dell’oro può infatti essere soggetto al 26% di tassazione solo sulla plusvalenza realizzata, e non sull’intero importo della vendita. È quindi essenziale non solo monitorare le tendenze di mercato e le politiche fiscali, ma anche gestire con cura la documentazione relativa agli investimenti».
Gli italiani, di solito, preferiscono investire in aree come l’azionario o i titoli di stato ma esistono altri settori verso i quali ci si può orientare. Tra questi anche quello degli orologi di lusso che negli ultimi tempi ha trovato largo consenso.
«Gli orologi di lusso stanno emergendo come un’interessante alternativa di investimento, offrendo non solo valore materiale ma anche un certo prestigio culturale. Per gli investitori che cercano diversificazione sul medio e lungo termine, gli orologi di lusso possono rappresentare un’opzione valida».
Come per ogni investimento, conclude l’esperto, è importante approcciarsi con conoscenza, attenzione alla provenienza, alla rarità e alla richiesta di mercato. In un mondo in continua evoluzione, esplorare nuovi orizzonti può rivelarsi una strategia vincente.