
Il colosso di elettrodomestici tedesco annuncia il piano di ristrutturazione e taglio forza lavoro
Il produttore tedesco di elettrodomestici Miele ha annunciato un piano di ristrutturazione che riguarderà circa 2.700 lavoratori.
Il gruppo ha indicato in una nota stampa, in cui ha fornito i numeri del piano dei tagli, di aver “sentito gli effetti del crollo globale della domanda” e del “drastico aumento dei costi” e di essere pertanto stato costretto ad adottare un piano di risparmi che colpirà quasi il 12% della forza lavoro.
La guerra in Ucraina e la difficile situazione mondiale con i costi in aumento per i trasporti e la crisi nel Mar Rosso costano cari alla Germania, come all’economia globale. Tante le aziende che in questo periodo, tra la fine del 2023 e l’inizio di questo nuovo anno, che sembra non aver invertito la rotta, a decidere di apportare tagli alla forza lavoro per poter rientrare dei costi e sopravvivere.
La Miele & Cie. KG è un’azienda produttrice di elettrodomestici con sede a Gütersloh, in Germania. Fu fondata nel 1899 da Carl Miele e Reinhard Zinkann come fabbrica di centrifughe, Miele si distingue inizialmente come apprezzato fornitore nel settore dell’agricoltura e in tecnologie per l’impiego in caseifici, lavatrici, biciclette e addirittura auto. Oggi l’azienda punta a conservare la sua leadership mondiale per qualità e tecnologia nel settore degli elettrodomestici sia domestici che professionali. Dalla sua fondazione nel 1899, Miele & Cie. KG appartiene alle famiglie Miele al 51 percento e Zinkann per il 49 percento.
Miele è un’azienda a conduzione familiare indipendente che punta a essere leader di settore per qualità e tecnologia. La società conta in tutto il mondo su 20.944 collaboratori che lavorano per il produttore tedesco, di cui 11.066 proprio in Germania. Nell’esercizio finanziario 2022, concluso il 31 dicembre, l’azienda ha realizzato un fatturato di 5,43 miliardi di euro. Ciò corrisponde a un aumento di 591 milioni di euro, pari al 12,2%. In Germania il fatturato è stato di 1,47 miliardi di euro.
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