Assoutenti: rincari aggravano la spesa degli italiani per i rifornimenti e rischiano di creare una nuova spirale inflattiva
Chi tra gli automobilisti da inizio anno ha fatto il pieno e si è accorto che il portafoglio si svuota più rapidamente di quanto non si riempia il serbatoio? Magari ormai non ci prestiamo più troppa attenzione nel vortice di sali e scendi (poco) che siamo abituati a fronteggiare, ma se benzina e gasolio in modalità self raggiungono una media di 1,853 euro/litro, mentre il gasolio sale a 1,820 euro/litro, potremmo farci caso.
E’ Assoutenti che denuncia i rincari e come aggravino la spesa degli italiani per i rifornimenti, rischiano di creare una nuova spirale inflattiva nel Paese.
«Da inizio anno la benzina è aumentata del 4,5%, mentre il gasolio è salito del 5,2%, equivalenti ad una maggiore spesa pari a +4 euro per un pieno di verde, +4,5 euro per un pieno di diesel – spiega il presidente Gabriele Melluso – Il vero pericolo, tuttavia, è che la corsa dei prezzi dei carburanti si ripercuota anche sui listini al dettaglio dei prodotti trasportati, a partire dagli alimentari. Prezzi dei carburanti più elevati si traducono infatti in maggiori costi di trasporto che vengono poi scaricati sui consumatori finali attraverso i listini al dettaglio di una moltitudine di prodotti, considerato che l’88% della merce venduta in Italia viaggia su gomma. Si rischia quindi una nuova spirale inflattiva – conclude Melluso – che, dopo due anni di caro-prezzi, va assolutamente evitata e rappresenterebbe una sciagura per la nostra economia».
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FOTO: ANSA