Esportazioni trascinate al ribasso da una significativa riduzione delle importazioni di petrolio e gas da parte dell’Ue
Il valore delle esportazioni russe verso l’Europa è crollato del 68% rispetto all’anno precedente, raggiungendo gli 84,9 miliardi di dollari nel 2023. Lo ha dichiarato l’agenzia doganale russa. I Paesi dell’Ue hanno interrotto la maggior parte dei loro acquisti di energia dalla Russia nel tentativo di esercitare pressioni economiche su Mosca a causa dell’offensiva militare contro l’Ucraina.
Dopo l’invasione dell’Ucraina, la Russia ha smesso di pubblicare i dati commerciali con i singoli Paesi e non comunica il livello di produzione ed esportazione di petrolio e gas. Separatamente, i dati statistici cinesi hanno mostrato che il commercio tra Russia e Cina ha raggiunto il valore record di 240 miliardi di dollari nel 2023, mentre i legami tra i due paesi si sono rafforzati, osserva Agence France Presse, citando un rapporto dell’agenzia di stampa russa Interfax basato sui dati dell’agenzia doganale federale russa.
Poiché l’Unione Europea, il precedente principale acquirente di petrolio della Russia, ha vietato le importazioni di greggio e carburanti russi, Mosca si è rivolta all’Asia, in particolare a Cina e India, per piazzare il suo greggio. La Cina ha assorbito la metà di tutto il greggio esportato dalla Russia nel 2023, mentre l’India si è piazzata al secondo posto, come ha dichiarato il vice primo ministro russo Alexander Novak alla fine dello scorso anno. La Cina rappresenta ora il 45-50% delle esportazioni russe di petrolio e carburante, mentre l’India ne assorbe circa il 40%, ha dichiarato Novak.
L’aumento è particolarmente significativo per l’India, dove la Russia non esportava praticamente petrolio fino al 2022. Ora è il principale fornitore del subcontinente. «Se prima esportavamo circa il 40-45% del nostro greggio e dei prodotti raffinati in Europa, entro la fine di quest’anno prevediamo che questa quota scenderà al 4-5%», ha dichiarato Novak alla TV di stato alla fine di dicembre.
Nel frattempo, le esportazioni di gas naturale via gasdotto di Gazprom verso l’Europa sono crollate del 55,6% nel 2023, dopo che la Russia ha interrotto le forniture a diversi paesi dell’UE e il Nord Stream è saltato nel Mar Baltico alla fine del 2022. I volumi giornalieri di gas russo via gasdotto verso l’Europa sono crollati a 77,6 milioni di metri cubi nel 2023 da 174,8 milioni di metri cubi nel 2022, secondo le stime di Reuters basate sui dati del gruppo europeo di trasporto del gas Entsog e sui rapporti giornalieri di Gazprom sul transito attraverso l’Ucraina.
Comunque questo taglio delle esportazioni verso la Ue ha avuto degli effetti sulla bilancia commerciale russa perché le esportazioni verso la Cina non sono riuscite a compensare completamente quelle verso l’Europa. Questo ha portato a un forte calo del surplus commerciale rispetto a quello che è stato realizzato nella seconda metà del 2021 e nel 2022 e perfino a quello che veniva realizzato pre-covid. Una guerra che danneggia tutte le parti.
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