
L’azienda dolciaria finita al centro del Pandoro-gate si è detta “certa di aver operato correttamente e confidente che il provvedimento verrà annullato”
L’azienda dolciaria Balocco ha impugnato oggi il provvedimento reso dall’Agcom in relazione all’iniziativa Pandoro Pink Christmas, in quanto “ritenuto ingiusto“.
Ricordiamo che la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di truffa aggravata sulle iniziative benefiche con accordi di sponsorizzazioni di Chiara Ferragni. Lo ha deciso la procura generale di Cassazione che ha risolto il conflitto di competenza sollevato dal procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco dopo il rifiuto di trasmettere gli atti al collega di Cuneo, il procuratore Onelio Dodero, che riteneva anche lui di essere competente per il caso del pandoro Pink Christmas della Balocco, essendo la sede dell’azienda dolciaria nella provincia piemontese. L’influencer è indagata anche per la sponsorizzazione alle uova di Pasqua della dolci preziosi e la bambola Trudi. La sostituta pg Mariella De De Masellis ha, in seguito deciso in favore di Milano valorizzando l’articolo 9 comma 1 del codice di procedura penale sui criteri suppletivi per determinare la competenza in quanto ha individuato nel capoluogo lombardo il luogo in cui sarebbe stato commesso un frammento dell’ipotesi di truffa, ovvero il perfezionamento dei contratti siglati tra la Balocco e le società Fenice e Tbs Crew di Ferragni.
Intanto la Balocco non ci sta e ritiene ingiusto il provvedimento, convinta di procedere per far valere le proprie ragioni, avendo secondo le dichiarazioni agito correttamente.
«La società è determinata a dimostrare anche dinanzi al Tar del Lazio – spiega la Balocco – di aver operato correttamente e confida nel fatto che il provvedimento verrà annullato».
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FOTO: ANSA