Ma sale al 49,3% la difficoltà di reperimento (+3,1 punti percentuali rispetto a un anno fa)
Arrivano buone notizie sul fronte lavoro in Italia. Nei primi 11 mesi del 2023 sono stati attivati nel complesso 7.649.869 nuovi contratti di lavoro nel settore privato, con esclusione dei domestici e degli operai agricoli, a fronte di 6.805.822 cessazioni. Si registra quindi un saldo positivo di 844.047 rapporti di lavoro nel periodo. E’ quanto emerge dall’Osservatorio sul precariato dell’Inps secondo cui il dato è migliore dello stesso periodo del 2022 quando erano stati attivati 743.658 contratti.
Nello stesso periodo il saldo dei contratti a tempo indeterminato è positivo per 435.904 unità.
Notizie incoraggianti arrivano anche da Unioncamere secondo cui sono circa 408 mila le assunzioni previste dalle imprese per il mese di febbraio e 1,3 milioni quelle per il trimestre febbraio-aprile. Si tratta rispettivamente di dati in crescita di 22 mila unità rispetto a febbraio 2023 (+5,7%) e +114 mila con riferimento all’intero trimestre (+9,5%). A dirlo è il bollettino del Sistema informativo Excelsior realizzato da Unioncamere e Anpal.
Ma non è tutto oro quello che luccica perché sale al 49,3% la difficoltà di reperimento, +3,1 punti percentuali rispetto a un anno fa. «A febbraio sono difficili da reperire 201mila profili professionali”, “soprattutto a causa della mancanza di candidati (31,3%), seguita dalla preparazione inadeguata (14,4%) e da altri motivi (3,6%)», si legge nel bollettino.
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