
Il ceo Descalzi: “nuovi risultati eccezionali. Plenitude vale 10 miliardi di euro”
Eni ha chiuso il 2023 con un utile netto a 4,7 miliardi di euro, in calo del 66% rispetto all’esercizio 2022 mentre l’utile netto adjusted è sceso del 38% a 8,2 miliardi. Lo rende noto il gruppo energetico diffondendo i risultati consolidati del 2023.
La generazione di cassa operativa pari a 16,5 miliardi di euro su base adjusted è scesa anno su anno del 19% ma, compreso anche un ritorno di cassa agli azionisti per 4,8 miliardi di euro, ha mantenuto un rapporto di indebitamento di 0,2.
La produzione risulta in crescita oltre quota 1,7 milioni di boe (barili equivalenti) al giorno, rispetto a quella di 1,6 boe del trimestre precedente. Il saldo per l’intero anno è di 1,655 milioni al giorno, con un lieve aumento del 3% sul 2022.
Soddisfatto l’ad Claudio Descalzi che ha detto: «il 2023 è stato per Eni un altro anno di eccellenti risultati, nonostante uno scenario incerto e volatile. Abbiamo conseguito ottimi risultati sia finanziari che operativi, progredendo nella nostra strategia di creazione di valore, di decarbonizzazione e di contestuale garanzia di stabilità e affidabilità delle forniture energetiche. Il nostro modello satellitare distintivo si conferma un’efficace leva nell’accelerazione della crescita di valore, contribuendo alla nostra performance in modo sostanziale». Ed in riferimento a Plenitude ha aggiunto: «attraverso il recente accordo per l’ingresso nel capitale di Plenitude di un investitore istituzionale, abbiamo dato visibilità al valore di questo business stimato in circa 10 miliardi di euro, rafforzando l’accesso a mezzi finanziari incrementali a sostegno dei nostri piani di crescita».
FOTO: SHUTTERSTOCK