In Europa, invece, brilla il Ftse 100
Un altro rapporto sull’inflazione (indice dei prezzi alla produzione di gennaio) mette sull’attenti Wall Street e ricorda alla piazza di scambio statunitense di non dover essere troppo ottimista sul fronte dei possibili tagli dei tassi. Anche per questo motivo in apertura il Dow è sceso dello 0,2%, l’indice S&P 500 dello 0,1% e il Nasdaq si aggirava intorno alla parità.
Nello stesso momento, in Europa, il Ftse Mib saliva dello 0,23%, il Ftse 100 correva con un +1,33%, mentre Dax e Cac 40 si trovavano sul +0,35%.
Negli USA il rendimento dei titoli del Tesoro a 10 anni continuava a salire arrivando al 4,3% mentre quello a 2 anni superava il 4,7%, il livello più alto da dicembre.
Una settimana sulle montagne russe che ha portato gli operatori ad avvertire i primi timori sul fatto che i prospettati tagli dei tassi potrebbero in realtà, non essere così vicini come loro stessi credevano.
Attualmente in cima alla lista di chi viaggia in perdita ci sono nomi come Bank of America, Capital One Financial ed altri rappresentanti dei titoli finanziari, sempre sulla scia di paure circa le aumentate pressioni dei tassi sui consumatori e, quindi, sullo stato dell’economia. Nvidia ha confermato, invece, il rialzo dopo la promozione degli analisti di con Loop Capital secondo i quali potrebbe toccare i 1.200 dollari. Sale Trade Desk dopo aver superato le stime dei ricavi del quarto trimestre degli analisti e aver offerto prospettive ottimistiche per il primo trimestre. Risultati positivi sugli utili, infine, mettono il turbo a Applied Materials.
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