
Lettera a Invitalia di AncelorMittal: “Respingiamo tentativo di colpevolizzazione”
Ancora fumata nera da parte di ArcelorMittal, l’ultima trattativa finisce con un niente di fatto e Invitalia chiede al governo di ricorrere all’amministrazione straordinaria per Acciaierie d’Italia. L’arrivo del commissario è ora praticamente certo. Servono ancora alcune verifiche tecniche e poi il governo, durante l’incontro di oggi a Palazzo Chigi lo annuncerà ai sindacati dei lavoratori dell’ex Ilva e ai rappresentanti dell’indotto, convocati nel tardo pomeriggio.
Invitalia, socio pubblico di Acciaierie d’Italia, che ha inoltrato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy un’istanza per le valutazioni tecniche e amministrative per la procedura di amministrazione straordinaria per Acciaierie d’Italia, ha spiegato: «preso atto dell’indisponibilità di ArcelorMittal a contribuire a garantire la continuità aziendale o a sciogliere la joint venture in modo equilibrato e conforme alle normative vigenti anche di fonte europea nell’ambito di una situazione di crisi non dipendente dalla volontà né da responsabilità gestionali della parte pubblica – Invitalia sottolinea di – aver esperito negli ultimi mesi e da ultimo in queste settimane, in costante dialogo con il Governo, ogni tentativo possibile di accordo con il socio privato».
«E’ chiaro che se colui che guida l’azienda, colui che ha la maggioranza azionaria e che dovrebbe essere il partner industriale di un socio pubblico, un socio finanziario minoritario che è Invitalia, non intende investire sull’impresa, io credo che sia giusto che il Paese si riappropri di quello che è il frutto del lavoro, del sacrificio di intere generazioni», aveva dichiarato Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy.
«Siamo sorpresi e delusi nel leggere sui media italiani che Invitalia ha chiesto al governo italiano di avviare il processo per porre Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria – inizia così la lettera inviata da Arcelor Mittal a Invitalia dove il gruppo dell’acciaio accusa quest’ultima?- di non aver condiviso questa intenzione nel consiglio di amministrazione di AdI Holding che si è tenuto oggi, – non informando successivamente – né AdI né Arcelor Mittal di aver intrapreso questa azione».
«E’ una grave violazione dell’accordo di investimento – si legge nel testo sull’ex Ilva – Nelle ultime settimane si sono svolte intense discussioni per cercare di raggiungere un accordo equo, per fornire sostegno ad AdI o per la nostra uscita ordinata. Abbiamo partecipato pienamente, e in buona fede, a queste discussioni e respingiamo il vostro tentativo di incolparci per il loro esito insoddisfacente, e di assolvere voi stessi e il governo italiano per il fallimento del nostro partenariato pubblico-privato. Ci riserviamo tutti i diritti», conclude il testo.
Ora si attende il tavolo del Governo con i sindacati, in una fase ancora di profonda incertezza per capire ulteriori sviluppi e se si possa andare, davvero verso un commissariamento di Ex Ilva.
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FOTO: ANSA