
La presidente Christine Lagarde ha ribadito che si tratta di un indicatore da tenere sotto osservazione in vista di futuri tagli dei tassi di interesse
I salari nella zona euro sono aumentati del 4,5% nel quarto trimestre, in calo dai massimi del 4,7%, registrati nei tre mesi precedenti. E’ quanto ha rilevato oggi la Bce.
Si tratta di un dato molto atteso dagli analisti, tra i principali fari che orienteranno le sue prossime mosse di politica monetaria, utile per comprendere le future decisioni dell’istituto di Francoforte dato che la presidente Christine Lagarde ha ribadito che si tratta di un indicatore da tenere sotto osservazione in vista di futuri tagli dei tassi di interesse. Francoforte ha infatti individuato nelle buste paga il principale rischio per la sua lotta volta a contenere l’inflazione e in uno dei suoi ultimi interventi, la presidente Christine Lagarde ha sottolineato che il board avrebbe aspettato i dati sulle contrattazioni salariali per capire come si stanno muovendo le pressioni sull’inflazione e, di conseguenza, quanto iniziare a parlare di un taglio dei tassi d’interesse.
Molti banchieri centrali, compresa la stessa Lagarde, stanno invitando alla prudenza, rimarcando più volte che la Bce si muoverà di volta in volta in base ai dati macro-economici in arrivo, quindi fare tante previsioni a lungo termine non serve. Gli analisti scommettono su un primo taglio dei tassi già ad aprile o a giugno ma i funzionari non si sbilanciano e continuano ad invitare alla cautela. Intanto nell’ultima riunione la Bce ha deciso di lasciare i tassi invariati per la terza volta consecutiva, rispettando le attese di mercato.
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