
Poteri sostitutivi e restituzioni se si mancano target, l’arrivo di tre commissari e nuove misure in tema di sicurezza sul lavoro
E’ pronto il nuovo decreto legge sul Pnrr che il Governo si appresta a varare, forse proprio oggi, visto che è stato annunciato un Consiglio dei ministri oggi pomeriggio intorno alle 15.30 che conterrà anche nuove misure in tema di sicurezza del lavoro.
Contrasto alle frodi, responsabilizzazione degli enti attuatori, ma anche alloggi universitari, incentivi per Transizione 5.0, “dematerializzazione documentale” delle pubbliche amministrazioni, reclutamento di magistrati ordinari, sanità digitale. E’ un pacchetto estremamente ricco quello contenuto nel decreto la cui bozza, che si configura già come un dl omnibus, conta ben 48 articoli.
La clausola di responsabilità sulla spesa prevede che se la Commissione accerterà il mancato conseguimento di un target, “l’amministrazione centrale titolare dell’intervento, su richiesta della Ragioneria generale dello Stato – Ispettorato per il Pnrr provvede a restituire gli importi percepiti, attivando le corrispondenti azioni di recupero nei confronti dei soggetti attuatori anche mediante compensazione con altre risorse ad essi dovute su altre fonti di finanziamento nazionale“.
Inoltre è prevista una stretta sui soggetti attuatori del Piano, in genere amministrazioni, enti locali o società titolari di servizi pubblici. Nell’articolo 2 della bozza si legge che il governo può attivare i poteri sostitutivi nel caso in cui, dopo la verifica delle rispettive unità di missione, ci sia un disallineamento tra i cronoprogrammi degli interventi e i dati comunicati dagli enti al sistema informatico Regis. Inoltre, se la Commissione Ue verifica “l’omesso o l’incompleto conseguimento degli obiettivi l’amministrazione centrale titolare dell’intervento è obbligata a restituire gli importi percepiti, attivando le corrispondenti azioni di recupero nei confronti dei soggetti attuatori“.
Infine è previsto l’arrivo di tre commissari straordinari. Il primo andrà al ministero dell’Università per assicurare la realizzazione dei 60 mila nuovi alloggi per studenti prevista dal Recovery Plan italiano, il secondo al ministero dell’Interno per recuperare e valorizzare i beni confiscati alla criminalità organizzata, mentre il terzo all’Agricoltura per combattere il caporalato.
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