Tre impianti per una capacità di 1 miliardo di metri cubi
Edison e Snam hanno avviato trattative in esclusiva per la cessione del 100% di Edison Stoccaggio a quest’ultima.
L’esclusiva segue il processo competitivo avviato lo scorso ottobre da Edison per la valorizzazione della controllata, come si legge in una nota diffusa alla stampa.
Edison Stoccaggio conta tre impianti di stoccaggio di gas naturale a Cellino in provincia di Teramo, Collalto a Treviso e San Potito e Cotignola provincia di Ravenna, per una capacità complessiva di circa 1 miliardo di metri cubi l’anno.
Edison S.p.A. è un’azienda italiana attiva nei settori dell’approvvigionamento, produzione e vendita di energia elettrica e gas controllata interamente dal gruppo francese Électricité de France. E’ uno dei principali produttori di energia elettrica in Italia, detenendo il 6,7% della produzione nazionale, dati riferiti all’anno 2015, possiede un parco produttivo che comprende impianti a ciclo combinato a gas, idroelettrici, eolici, solari e a biomasse. Dal 2007, in Grecia, ha partecipato al progetto di realizzazione di una centrale termoelettrica da 420 MW a Thisvi, operativa dal 2010 e gestita da Elpedison, la joint venture tra Edison ed Hellenic Petroleum. Nel settore idrocarburi Edison è il secondo operatore italiano, coprendo il 21,2% del fabbisogno nazionale di gas. La società ha allo studio attività di esplorazione e produzione di idrocarburi in Medio Oriente e Africa e, secondo l’ex ad ed attuale presidente Marc Benayoun, si prefigge di realizzare infrastrutture in Europa, grazie alla rete di gasdotti e ai suoi rigassificatori già avviata dalla Snam, la quale ha rilevato reti importanti in Europa, Francia compresa.
Alla Borsa di Milano sono quotate solo le azioni di risparmio nell’índice FTSE Italia Small Cap, in seguito al delisting delle ordinarie avvenuto nel 2012.
Snam S.p.A. è una società di infrastrutture energetiche con sede centrale a San Donato Milanese attiva nel trasporto, nello stoccaggio e rigassificazione del metano. La società è quotata nell’indice FTSE MIB della Borsa di Milano. Fu costituita il 30 ottobre 1941, con un capitale sociale di 3 milioni di lire, con il nome Società Nazionale Metanodotti, con partecipazione di Ente Nazionale Metano (Agip), Regie Terme di Salsomaggiore e Società Anonima Utilizzazione e Ricerca Gas Idrocarburati (SURGI). Le finalità erano la costruzione di metanodotti, e la distribuzione e vendita del gas. Nel 1955 fu costituita la Snam Montaggi, che nel 1957 incorporò la SAIP e prese il nome di Saipem; nel 1956 fu costituita la Snam Progetti per la progettazione di grandi impianti su terra ferma, nel 2006 Saipem acquista da Eni la totalità delle azioni Snamprogetti.
Nel 2001, in base alla direttiva europea per la liberalizzazione del mercato del gas, Snam scorporò le attività non legate al trasporto del gas e prese il nome di Snam Rete Gas. Nello stesso anno entrò in borsa e dal 2002 fece parte dell’indice S&P/MIB. A febbraio 2009 Snam Rete Gas S.p.A. acquistò da ENI S.p.A. il 100% di Italgas S.p.A. per 3,07 miliardi di euro, ed il 100% di Stoccaggi Gas Italia S.p.A., per 1,65 miliardi. Per il pagamento si avvalse di un aumento del capitale sociale per 3,5 miliardi e di un finanziamento di 1,3 miliardi. La chiusura dell’operazione avvenne nel luglio 2009. Venne a crearsi un gruppo con una rete di trasporto gas di 31.500 chilometri, di distribuzione gas di 58.000 chilometri e con una capacità di stoccaggio di 14 miliardi di metri cubi, inclusi 5 miliardi di metri cubi di riserva strategica.
A partire dal primo gennaio 2012, è avvenuto il cambio di nome da Snam Rete Gas in Snam S.p.A. e, in recepimento delle direttive europee, cede il business del trasporto alla nuova società Snam Rete Gas S.p.A., interamente controllata. Cambia logo abbandonando il cane a sei zampe di Eni e acquisendo un logo molto simile all’originale degli anni ’40. Snam opera in Italia e, tramite società partecipate, in Albania, Austria, Francia, Grecia e Regno Unito. E’ tra gli azionisti di TAP e di ADNOC Gas Pipelines, società che detiene per 20 anni i diritti di gestione di 38 gasdotti negli Emirati Arabi Uniti.
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FOTO: IMAGOECONOMICA