
Il carrello della spesa cala al 3,7%. Su mese aumenta dello 0,1%
Risulta stabile l’inflazione in Italia. Il dato, misurato dall’indice dei prezzi al consumo, resta fermo allo 0,8% su base annua a febbraio mentre aumenta dello 0,1% su base mensile secondo la stima preliminare dell’Istat.
In particolare in rallentamento risultano i prezzi degli Alimentari non lavorati (da +7,5% a +4,5%) e lavorati (da +4,5% a +3,8%), degli Altri beni (da +1,7% a +1,3%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +4,2% a +3,8%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,3% a +3,2%) e dei Servizi relativi all’abitazione (da +2,8% a +2,6%); per contro, si attenua la flessione dei prezzi degli Energetici non regolamentati (da -20,4% a -17,2%) e regolamentati (da -20,6% a -18,6%) e accelerano quelli dei Tabacchi (da +2,2% a +2,6%) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (da +0,2% a +0,7%). Il carrello della spesa cala da +5,1% a +3,7% su anno.
Sempre a febbraio, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, l’inflazione di fondo decelera da +2,7% a +2,4% e quella al netto dei soli beni energetici da +3,0% a +2,7%. Quella acquisita per il 2024 è pari a +0,5% per l’indice generale e a +1,1% per la componente di fondo.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) dovrebbe aumentare di 0,1% su base mensile e dello 0,9% su base annua, risultando rispetto al mese precedente.
«Grave che l’inflazione resti stabile nonostante i prezzi siano oramai da mesi a livelli lunari e le ragioni dei rincari del 2022 e del 2023 siano svanite da tempo. Su questo andamento ha certo pesato l’effetto bollette, ossia il fatto che è stata ripristinata l’Iva sul gas a pieno regime, affievolendo così la flessione dei prezzi degli Energetici non regolamentati dovuta alla riduzione dei prezzi nei mercati all’ingrosso. Risale, infatti, il tasso di crescita dei prezzi del Gas del mercato libero che su base annua passa dal -38,9% di gennaio a -32,3%. Per questo il Governo farebbe bene a ripristinare almeno parte degli sconti su luce, gas e carburanti introdotti da Draghi e urge che convochi agricoltori, produttori, distributori e consumatori, ossia tutta la catena che va dal campo alla tavola, per fare accordi di filiera per ogni prodotto che non cala di prezzo come dovrebbe, dalla pasta al latte, fino all’olio di oliva che continua a detenere il record dei rincari annui con un astronomico +46%», afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
«Per una coppia con due figli, l’inflazione a +0,8% significa, grazie al risparmio sulla voce Abitazione ed elettricità pari a 545 euro, un aumento del costo della vita pari a “solo” 118 euro su base annua, ma il fatto grave è che 330 euro servono solo per far fronte ai rincari del 4,1% di cibo e bevande. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 71 euro, ma 299 sono per mangiare e bere. Il primato alle famiglie numerose con più di 3 figli con 135 euro, 391 per nutrirsi e dissetarsi», conclude Dona.
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