Calo del 60% rispetto al 2022. Digital, Lifestyle e Food & Agriculture registrano il maggior numero di round
L’andamento degli investimenti in Digital Service in Italia ha visto un aumento costante dal 2018 fino al 2022 seguito da un netto calo nel 2023, con una riduzione del 60% dell’ammontare investito ben 249 milioni di euro contro i 617 milioni di euro del 2022 e un calo del 13% nel numero di round 88 contro i 101 dell’anno precedente. La contrazione registrata nel 2023 nei Digital Service italiani è stata più marcata rispetto sia alla media del Venture Capital del Paese con un -4% numero di round, -37% l’ammontare investito, sia ai Digital Service europei -34% numero di round, -50% ammontare investito. In ogni caso, considerando l’analisi storica degli ultimi 6 anni, si può notare come l’Italia abbia ridotto il gap dai maggiori ecosistemi europei nei Digital Service.
Queste le evidenze emerse dalla ricerca I Digital Service nel Venture Capital italiano ed europeo presentata da Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale in Italia, in collaborazione con Growth Capital, la banca di investimento tech nell’ecosistema Venture Capital, con un tasso di successo del 90% e sedi a Milano, Madrid, Londra. Lo studio delinea le dinamiche delle start-up operanti nell’ecosistema dei Digital Service, mettendo a confronto le operazioni di finanziamento nel panorama europeo e italiano. Il report categorizza le start-up in 10 settori principali, offrendo una visione dettagliata su attività di investimento, valutazioni ed exit. La ricerca si articola in diverse sezioni chiave che evidenziano la dinamicità e le sfide del settore, nonché le opportunità emergenti per start-up e investitori.
«Gli investimenti nei Digital Services nel 2023, dopo anni di crescita costante, hanno subito un rallentamento, – commenta Fabio Mondini de Focatiis, Founding Partner di Growth Capital – Tra i fattori che hanno portato a questa inversione di tendenza, con una riduzione più marcata rispetto al settore Venture Capital nel complesso, ci sono la maggiore difficoltà ad acquisire clienti in maniera sostenibile sul B2C e la forte contrazione degli investimenti in modelli ad alta intensità di capitale, come nel Fintech. Un altro elemento che ha inciso sul calo della raccolta è il forte aumento dell’incidenza dei round pre-seed, passati dal 13% al 39% del totale. Nonostante il quadro possa apparire negativo, ci sono comunque segnali positivi per il 2024. In primo luogo, l’ultimo trimestre del 2023 è stato il terzo migliore nel periodo 2018-2023 per numero di operazioni chiuse e, se escludiamo i mega round dal computo, il migliore per raccolta negli ultimi cinque con 62 milioni di euro. La naturale selezione delle opportunità di investimento avvenuta negli ultimi mesi ha fatto emergere le start-up capaci di continuare a crescere senza compromettere l’efficienza del capitale e quindi più vicine alle attuali preferenze degli investitori».
I Digital Service hanno rallentato sia in Italia che in Europa, ma il nostro Paese sta riducendo il gap dagli ecosistemi leader. In Europa, nel periodo 2018-21 il numero di round nei Digital Service è rimasto pressoché costante, mentre l’ammontare investito ha visto una crescita significativa, soprattutto nel 2021 +109%. Nel 2022 è iniziato un rallentamento dell’attività di raccolta, accentuatosi nel 2023 con una flessione del 34% di numero di round, -50% dell’ammontare investito. L’Italia ha seguito il trend europeo con leggero ritardo, assistendo a una crescita continua dal 2018 al 2022 sia in termini di ammontare investito sia di round di investimento, arrivando a un valore totale di 617 milioni di euro investiti su 101 operazioni. Tuttavia, nel 2023, anche il nostro Paese ha registrato una decrescita nell’ammontare raccolto -60% e nel numero di round -13% rispetto all’anno precedente. Nonostante ciò, è interessante notare come, negli ultimi 6 anni, l’Italia abbia notevolmente ridotto il gap dai maggiori ecosistemi europei nei Digital Service in termini di ammontare investito. Ad esempio, paragonando il nostro Paese con la Spagna, si può notare come il divario si sia dimezzato, un terzo nel 2023 contro un sesto nel 2018
In Italia, nel 2023, gli investitori internazionali hanno partecipato al 10% dei round in Digital Service sopra al milione, incidendo per il 50% sull’ammontare complessivo raccolto. Gli investitori internazionali hanno partecipato a round grandi in media 1,5 volte quelli con soli investitori nazionali (5,3 milioni di euro contro 3,5 milioni di euro). La presenza di investitori internazionali nei round delle start-up del report aumenta notevolmente al crescere della dimensione del round, arrivando al 100% per le operazioni sopra i 30 milioni di euro. Queste evidenze confermano come il contributo di capitali provenienti dall’estero sia fondamentale per chiudere round di dimensioni significative.
Il complicato contesto di mercato degli ultimi mesi con gli elevati tassi di inflazione, le politiche monetarie restrittive, l’approccio prudente da parte degli investitori ha messo pressione sulle valutazioni nel mondo Venture Capital, impattate in modo differente a seconda di stadio di sviluppo, modello di business e geografia.
«Non deve stupire quindi – sottolineano i ricercatori – che le valutazioni nei Digital Service in Italia abbiano risentito solo parzialmente della contrazione di mercato, continuando a crescere anche nel 2022: il sotto-campione analizzato comprende prevalentemente start-up Early Stage, basate in un ecosistema VC meno sviluppato rispetto a Regno Unito, Francia e Germania. Complessivamente, l’analisi storica mostra un forte aumento della mediana di oltre due volte rispetto al 2019 nel 2022 e una progressione incoraggiante della media +39% 2022 vs 2019. Guardando all’evoluzione per stadio, i trend di media e mediana evidenziano una crescita delle valutazioni con la maturazione della società: un round Seed si chiude mediamente sui 6 milioni di euro di valutazione, un Serie A a più del doppio con 13 milioni di euro e un Serie B a una cifra oltre tre volte maggiore di un round Serie A con 45 milioni di euro».
La distribuzione dei round dei Digital Service tra i diversi settori è rimasta più o meno omogenea nel tempo. In termini di numero di operazioni, Digital, che comprende una varietà di verticali tra cui eCommerce, Marketplace e Mobile, si classifica come il più attivo dal 2018. Guardando invece all’ammontare investito, FinTech ha attratto i round più significativi nel periodo analizzato, totalizzando una raccolta di 650 milioni di euro.
Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale Italiano, è l’associazione di riferimento del settore e-commerce in Italia e uno stakeholder chiave nel dialogo sull’evoluzione regolamentare del mercato digitale a livello nazionale ed europeo. Netcomm riunisce oltre 480 aziende, tra società internazionali e piccole e medie realtà di eccellenza e rappresenta oggi la più ampia comunità professionale del digitale in Italia, in grado di fornire una visione autorevole e di anticipare le evoluzioni generate dalle tecnologie sul mercato e sul fare impresa. Dal 2005 il Consorzio mette a disposizione una piattaforma esclusiva di contenuti formativi, ricerche, casi e modelli di riferimento nel digitale. Netcomm è tra i membri fondatori di Ecommerce Europe, l’Associazione Europea del Commercio Elettronico che coinvolge oltre 150.000 aziende in Europa.
In foto Roberto Liscia, Presidente Netcomm
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