L’India vuole diventare una potenza mondiale nel campo dei chip entro 5 anni. E’ quanto ha affermato Ashwini Vaishnaw, ministro dell’elettronica e dell’informatica, delle ferrovie e delle comunicazioni. «L’industria dei chip è un mercato molto complesso, e le catene del valore e le catene di fornitura globali sono estremamente complesse nel contesto attuale. Pensiamo che nei prossimi cinque anni saremo tra le prime cinque nazioni produttrici di semiconduttori al mondo», ha affermato al programma Street Signs Asia della CNBC.
Il ministro ha previsto che il settore globale dei semiconduttori varrà un trilione di dollari entro i prossimi sette anni. grazie all’ampio pool di talenti e all’attenzione del Paese nell’incremento delle proprie capacità produttive. «Questo tipo di crescita richiederà quasi un milione di ingegneri in più nel settore dei semiconduttori. Dov’è il pool di talenti? Dov’è quell’ecosistema per gestire una complessità di questa portata? È lì in India – ha detto. – Questo è assolutamente il momento giusto per operare nel settore dei semiconduttori e abbiamo guadagnato molto rapidamente la fiducia dell’intero settore globale».
L’India trarrà vantaggio dal fatto che sempre più aziende cercheranno di ridurre la dipendenza dalla Cina poiché le tensioni tra Stati Uniti e Cina non mostrano segni di fine presto.
La settimana scorsa il primo ministro Narendra Modi ha inaugurato tre impianti di semiconduttori . Uno di questi impianti è una joint venture tra Tata Electronics e Powerchip Semiconductor Manufacturing Corp di Taiwan. Il presidente di PSMC Frank Huang ha dichiarato all’Economic Times che l’obiettivo è quello di creare il primo chip semiconduttore indiano entro il 2026.