Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni questa mattina alla Camera, per il dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 21 e 22 marzo, rilasciate ieri al Senato e il cui testo è stato poi consegnato a Montecitorio. Il premier anche ieri a Palazzo Madama ha ribadito l’appoggio a Kiev bocciando però l’ipotesi di un intervento diretto in Ucraina.
Meloni siede ai banchi del governo insieme, tra gli altri, al ministro degli Esteri Antonio Tajani, della Giustizia Carlo Nordio, della Difesa Guirdo Crosetto, del Made in Italy Adolfo Urso e della Cultura Gennaro Sangiuliano. Il ministro delle infrastrutture e trasporti Matteo Salvini, assente ieri al Senato, era presente per qualche minuto alla Camera.
Il focus iniziale dell’informativa è sull’Ucraina, Meloni ha quindi confermato il sostegno a Kiev nella ricerca di una pace giusta, osservando che «Mosca da anni ha sistematicamente violato gli accordi sottoscritti e il diritto internazionale e difendendo la scelta di sottoscrivere un patto pluriennale di sicurezza con l’Ucraina – ha poi sottolineato che – il sacrificio di Navalny in nome della libertà non sarà dimenticato e che il governo condanna le elezioni farsa ma in territorio ucraino, occupato da Mosca. Infine ha bocciato l’idea francese di un intervento diretto in Ucraina perché rischierebbe di innescare una escalation pericolosa, da evitare a ogni costo».
In risposta alle molteplici critiche dell’opposizione sul Pnrr e il premier Meloni ha rivendicato i successi dell’adempimento del piano e il fatto di essere la prima nazione in Europa nella sua realizzazione.
«Abbiamo revisionato il Pnrr e siamo la prima nazione ad aver richiesto la quinta rata – continua rivolgendosi alle opposizioni – Mi dispiace per voi che tifate contro, ma stiamo facendo un’ottima figura in Europa».
Meloni smentisce anche le voci e gli attacchi sui tagli alla Sanità e ribadisce: «la dotazione è di 15,625 miliardi a cui si aggiungono i 500 milioni stanziati dal governo dopo revisione Pnrr – aggiunge Meloni – le risorse non sono state tagliate ma incrementate».