La seconda e conclusiva giornata del vertice dei 27 a Bruxelles parte con i dazi sull’import agricolo di prodotti della Russia. Accordo per destinare 3 miliardi di asset russi congelati all’acquisto di armi per l’Ucraina. Richiesta di “una pausa umanitaria immediata” a Gaza.
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha detto che sull’agricoltura «siamo partiti con un testo che aveva già il nostro via libera con misure concrete, in tema di semplificazione delle politiche agricole e di comune lotta alla concorrenza; per noi è importante il riferimento alla proroga agli aiuti di Stato e questo riferimento è entrato nelle conclusioni grazie a nostro impulso, e lo considero un importantissimo passo avanti».
Sulla difesa europea resta il nodo delle risorse: «sono favorevole a rafforzare l’industria della difesa ma dobbiamo fare i conti con le risorse a disposizione – ha detto Meloni – Tra le ipotesi, quella che riguarda la Bei trova molto consenso ma è un dibattito in divenire – ha aggiunto, commentando poi i complimenti del premier ungherese Viktor Orban al presidente russo Putin per la vittoria alle elezioni – Non condivido quella lettera e quegli auguri, conosce la mia posizione».
Sempre in riferimento alle crisi nelle conclusioni del Consiglio europeo “non si parla di un imminente rischio di conflitto ma in realtà parla di un elemento civile“. Lo ha affermato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un punto stampa al termine del Consiglio europeo a Bruxelles.
«Un maggiore coordinamento su questo funziona e c’è un riferimento al militare perché in alcune nazioni la Protezione civile è un corpo militare», ha detto il premier.
Infine Giorgia Meloni parla anche delle elezioni europee, rispondendo alle domande soprattutto sulla candidatura di Ursula von der Leyen.
«Sarebbe giusto attendere chi voteranno i cittadini italiani prima di stabilire chi dovrà assumere qualsiasi incarico. Che sia Ursula von der Leyen o un altro il tema è che cos’è che l’Europa vuole fare – ha detto il premier – Evitare un approccio ideologico sarebbe un passo avanti, visto che oggi vediamo un’Ue che fa passi indietro. Parliamo di questo e poi vi dico chi lo potrà interpretare», ha concluso.