La proprietà intellettuale costa a Google 250 milioni di euro. A tanto ammonta l’ultima multa imposta alla big tech dall’Antitrust francese che sostiene che Google abbia violato le leggi europee sul copyright.
La multa è il risultato di una disputa che riguarda i contenuti online, iniziata dalle denunce presentate da importanti organizzazioni giornalistiche francesi, tra cui l’Agence France Presse. Nel 2022, in realtà, la controversia sembrava risolta, visto che Google aveva ritirato l’appello preparato contro una multa iniziale di 500 milioni di euro ricevuta al termine di un’indagine dell’Autorité de la Concurrence, l’Antitrust francese. La società aveva quindi proposto una serie di misure correttive.
Tuttavia, mercoledì 20 marzo 2024, due anni dopo, l’autorità di vigilanza ha dichiarato in un comunicato che la big tech ha violato i terminidi quattro dei sette impegni concordati nell’accordo di transazione. Tra questi l’obbligo di condurre trattative in buona fede con gli editori e la fornitura di informazioni trasparenti.
La sanzione stabilita dalla Francia non è certo la prima per Google. Anzi, si può dire che la società sia un habitué delle multe antitrust in Europa: il conto da pagare nel 2022 aveva già superato gli 8 miliardi di euro, un saldo frutto di molte penalità inflitte sia dai singoli Stati che dall’Unione Europea.
A gennaio, ad esempio, la Commissione Europea si è espressa a favore della conferma di una maxi multa da 2,4 miliardi di euro imposta nel 2017 per pratiche anti-concorrenziali. Se mantenuta, sarebbe la seconda multa più alta a carico di Google dopo quella, confermata nel 2022, da oltre 4 miliardi.