Nell’Eurozona la manifattura scivola ancora di più in contrazione segnando a marzo 45,7 punti dai 46,5 precedenti, mentre il composito passa da 49,2 punti a 49,9. Si rafforza in espansione invece l’indice PMI flash servizi che segna 51,1 punti da 50,5 attesi e 50,2 precedenti. Ricordiamo che i 50 punti rappresentano la linea di demarcazione tra contrazione (valori al di sotto) ed espansione (valori al di sopra). «Se speravate in una ripresa del settore manifatturiero nel primo trimestre, è ora di gettare la spugna. Il PMI di marzo ha confermato la chiara debolezza di questo settore, che sembra essere dominato dal peso massimo della Germania. La produzione è scesa più o meno allo stesso ritmo dei primi due mesi dell’anno e i nuovi ordini hanno continuato a scendere senza sosta. Tuttavia, c’è un barlume di speranza. Le aziende rimangono ottimiste sulla produzione futura», ha riferito una nota di HCOB.
Guardando alle singole economie risultano in contrazione sia Germania sia Francia. L’indice Pmi manifatturiero in Francia nel mese di marzo è sceso a 45,8 da 47,1 di febbraio. In calo anche l’indice composito, che è diminuito a 47,7 da 48,1, mentre quello dei servizi è calato a 47,8 da 48,4. Tutti e tre gli indici sono al livello più basso degli ultimi 2 mesi. In Germania l’indice Pmi manifatturiero a marzo è sceso a 41,6 da 42,5 di febbraio, segnando il minimo degli ultimi 5 mesi. L’indice Pmi composito, invece, è salito a 47,4 dai 46,3 di febbraio, spinto dal Pmi servizi che, a marzo, è cresciuto a 49,8 da 48,3 di febbraio, ai massimi da 6 mesi.