La Nuova Zelanda è entrata in una recessione tecnica lo scorso anno poiché il prodotto interno lordo del paese si è contratto dello 0,1% nel quarto trimestre del 2023 rispetto al trimestre precedente. Si è trattato di una contrazione inaspettata poiché gli economisti intervistati da Reuters si aspettavano una crescita dello 0,1%.
La contrazione ha fatto seguito a un calo dello 0,3% del PIL nel trimestre terminato a settembre 2023, il che significa che il Paese ha vissuto due trimestri consecutivi di contrazione, la definizione appunto di recessione tecnica.
Su base annua il PIL della Nuova Zelanda è cresciuto dello 0,6%, rallentando rispetto alla crescita dell′1,3% registrata nel terzo trimestre.
Ricordiamo che l’economia del paese si è basata per lungo tempo sul settore agricolo. Per mantenere stabilità e prosperità, si è lavorato sullo sviluppo di settori come quello del turismo e dell’industria. l settore agricolo impiega il 7% della popolazione e contribuisce al Pil per meno del 4%. Gran parte della produzione è destinata all’esportazione. Il settore terziario, e in particolare il settore del turismo è in pieno boom. Circa il 75% della popolazione lavora nel settore dei servizi creando così circa il 70% della ricchezza del paese. Se l’economia neozelandese è così prospera lo deve essenzialmente al dinamismo di questo settore.
Intanto lo scorso febbraio è rimasta invariata la politica monetaria in Nuova Zelanda. La Banca centrale ha mantenuto il tasso di interesse ufficiale al 5,50%, il massimo degli ultimi 15 anni ma in linea con le attese.