Amazon ha perso la battaglia per sospendere un requisito relativo alla pubblicità online ai sensi delle norme tecnologiche dell’Ue dopo che la massima corte europea ha appoggiato i regolatori dell’UE, affermando che gli interessi dell’UE superano gli interessi materiali del rivenditore online statunitense.
Ai sensi del Digital Services Act (DSA), entrato in vigore lo scorso anno, Amazon è stata designata come una piattaforma online molto grande soggetta a regole severe per contrastare i contenuti illegali e dannosi sulla sua piattaforma.
La società ha successivamente contestato l’obbligo della DSA di rendere disponibile al pubblico un archivio contenente informazioni dettagliate sulla sua pubblicità online e ha anche chiesto una misura provvisoria fino a quando il tribunale non si pronuncia sul caso.
A settembre un tribunale di grado inferiore ha accolto la sua richiesta di una misura provvisoria per sospendere l’obbligo contestato, cosa che ha spinto la Commissione europea a rivolgersi alla massima corte europea.
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea con sede a Lussemburgo ha annullato l’ordine di sospensione e ha respinto la richiesta di misura provvisoria di Amazon. Il giudice ha affermato che l’argomentazione di Amazon secondo cui l’obbligo limita illegalmente i suoi diritti fondamentali al rispetto della vita privata e alla libertà d’impresa non era irrilevante. Ha inoltre affermato che, senza una sospensione, è probabile che Amazon subisca un danno grave e irreparabile prima di qualsiasi sentenza di annullamento della decisione della Commissione.
Tuttavia, ha affermato che una sospensione potrebbe avere un impatto negativo sugli obiettivi della DSA.
«La sospensione porterebbe a un ritardo, potenzialmente per diversi anni, nel pieno raggiungimento degli obiettivi del regolamento sul mercato unico dei servizi digitali e quindi consentirebbe potenzialmente a un ambiente online che minaccia i diritti fondamentali di persistere o svilupparsi – ha affermato il giudice – Gli interessi difesi dal legislatore comunitario prevalgono, nel caso di specie, sugli interessi materiali di Amazon, con la conseguenza che il bilanciamento degli interessi pesa a favore del rigetto della richiesta di sospensione».
Amazon ha dichiarato: «Siamo delusi da questa decisione e sosteniamo che Amazon non rientra nella descrizione di una Very Large Online Platform ai sensi del DSA e non dovrebbe essere designata come tale».