I due Paesi ci provano ma alla fine la tensione Usa-Cina rimane molto alta. Pechino ha deciso di ricorrere all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) contro quelli che considera sussidi “discriminatori” da parte degli Stati Uniti sui veicoli elettrici, presentando una denuncia formale per sostenere un ambiente equo per i produttori automobilistici cinesi e per l’industria globale, come ha dichiarato il ministero del commercio, mettendo nel mirino l’Inflation Reduction Act del presidente Usa Joe Biden.
La legge, rpomulgata nell’agosto 2022, richiede che i veicoli elettrici siano sottoposti all’assemblaggio finale in Nord America per poter beneficiare dei sussidi. «La Cina è fermamente contraria – ha detto il ministero del Commercio. – Esortiamo gli Stati Uniti a rispettare le regole dell’OMC, a rispettare il trend di sviluppo dell’industria globale dei veicoli a nuova energia e a rettificare le sue politiche discriminatorie».
Il segretario al Commercio Usa Gina Raimondo ha dichiarato a febbraio che i veicoli elettrici cinesi potrebbero rappresentare un rischio per la sicurezza dei dati, poiché raccolgono “un’enorme quantità di informazioni su un conducente“. E per questo poco dopo la Casa Bianca ha annunciato una propria indagine sui veicoli cinesi, il che potrebbe portare a dazi di importazione più pesanti.
L’azione è l’ultima di una lunga storia di controversie commerciali bilaterali, con il settore dei veicoli elettrici diventato il campo di battaglia chiave nella transizione verde globale.
E’ chiaro che in questo contesto non sarà facile migliorare i rapporti Usa-Cina. E la segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen tornerà per questo scopo a Pechino ad aprile. Lo riferiscono due alti funzionari del governo americano a Politico. Si tratta del secondo viaggio a Pechino di Yellen in pochi mesi, dopo la visita a luglio che ha portato alla creazione di gruppi di lavoro economici e finanziari per “discussioni oneste e sostanziali” sulle questioni che dividono Stati Uniti e Cina.