Accelera l’inflazione in Spagna. Secondo la lettura preliminare di marzo il dato, misurato dall’indice dei prezzi al consumo, mostra un aumento dello 0,8% su base mensile, superiore al +0,6% previsto e al +0,4% di febbraio, mentre su anno si registra un +3,2% dal 2,8% precedente e rispetto al 3,1% del consensus.
L’inflazione armonizzata, che tiene conto di un paniere diverso ed identico per tutta l’UE, dovrebbe registrare un incremento tendenziale del 3,2%, inferiore al +3,3% del consensus e superiore rispetto al +2,9% del mese precedente. Il Cpi core, depurato dalle componenti più volatili, passa dal 3,5% di febbraio al 3,3% di marzo, rispetto al 3,4% delle previsioni.
Risulta invece in crescita il commercio in Spagna. Secondo l’ultima rilevazione dell’Istituto Nazionale di Statistica spagnolo (INE) a febbraio le vendite al dettaglio hanno registrato una crescita dell’1,9% su base annua dopo il +0,5% riportato a gennaio. Su mese si evidenzia invece un rimbalzo dello 0,5%, dopo il -0,4% del mese precedente.
Entrambi i dati, inflazione e vendite al dettaglio, sono tra quelli molto osservati da analisti ed investitori perché l’economia della Spagna rientra tra quelle avanzate dell’Europa occidentale. I suoi punti di forza sono l’agricoltura, l’allevamento, la pesca, la ricchezza di materie prime e il turismo. Invece i suoi punti di debolezza sono la mancanza di petrolio e le comunicazioni insufficienti.