Frenano i consumi in Germania. A febbraio le vendite al dettaglio hanno registrato in termini reali un calo dell’1,9% su mese dopo il -0,4% registrato a gennaio. Si tratta della quarta diminuzione congiunturale consecutiva. Il dato è anche peggiore delle attese degli analisti che erano per un +0,4%. Lo comunica l’ufficio federale di statistica Destatis secondo cui il calo annuo è stato del 2,7%.
Le vendite in termini nominali, senza aggiustamento ai prezzi, hanno segnato un -1,8% su mese e un -0,4%. La differenza tra i risultati nominali e quelli reali riflette l’aumento del livello dei prezzi al dettaglio.
Ricordiamo che per commercio al dettaglio si intende l’attività svolta da chiunque professionalmente acquista merci in nome e per conto proprio e le rivende, su aree private in sede fissa o mediante altre forme di distribuzione, direttamente al consumatore finale.
Il dato è di quelli molto osservati dagli analisti in quanto la Germania è la prima potenza economica d’Europa, quarta al mondo dopo Stati Uniti, Cina e Giappone; è la quarta più grande economia in termini di PIL nominale e la quinta in termini di potere d’acquisto.
Una “leggera tendenza al rialzo” nell’occupazione è continuata a febbraio, ha affermato l’agenzia statistica Destatis, con il numero di persone occupate che è aumentato di 14.000 unità il mese scorso, in crescita dello 0,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.