In Italia nel 2023, sono state registrate 852 milioni di presenze turistiche, 41% delle quali rappresentate da millennial nella fascia di età compresa tra i 28 e i 42 anni che si confermano componente principale della domanda. Le presenze hanno premiato principalmente città d’arte e cultura con il 40,4%, mare al 26,6% e montagna per il 16,6%.
Risulta dall’osservatorio sull’economia del turismo delle Camere di commercio, i cui dati sono stati presentati oggi in occasione della terza Giornata nazionale del turismo, a Roma, ha inoltre misurato l’evoluzione delle principali motivazioni di viaggio nel periodo 2012-2023: il trend di crescita vede la cultura confermarsi per il secondo anno al primo posto, l’enogastronomia passare dall’11esimo al quinto posto e gli eventi, passati dal 19esimo al 12esimo posto, capaci di attrarre oramai il 6,5% dei flussi turistici, in particolare nel target alto spendente.
Non è dunque un caso che anche le previsioni per il Giubileo del prossimo anno e per le successive Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026 confermino in pieno questo trend.
Per il Giubileo a Roma, sono previsti 35 milioni di arrivi turistici +170% che genereranno 105 milioni di presenze, il +94%, per una spesa turistica di 16,7 miliardi di euro, patrimonio al +81%. Per le Olimpiadi, sono previsti 513mila arrivi, +34% rispetto allo stesso periodo del 2023, per 1,8 milioni di presenze e una spesa turistica di 281 milioni di euro, pari al +36%.
Secondo le stime Isnart, basate su dati Istat, Location Intelligence ed Airdna, per entrambi gli eventi emerge un rischio overbooking: molto elevato per il Giubileo, in considerazione dei 400 mila posti letto dell’attuale capacità ricettiva che già oggi presentano un tasso di occupazione medio annuale del 66%; probabile per Milano-Cortina, considerati i 250 mila posti letto oggi a disposizione, con un tasso di occupazione medio nel periodo del 63%, parzialmente mitigato dal fatto che le maggiori presenze si distribuiranno in un territorio più ampio.
«Le nostre previsioni mostrano in entrambi i casi un forte rischio di overbooking, con una capacità ricettiva probabilmente insufficiente a far fronte al numero consistente di turisti attesi – ha commentato Andrea Prete, presidente di Unioncamere – Un fattore di debolezza per le nostre imprese è anche quello legato alla disponibilità di personale da collocare in azienda. Su quasi 1 milione e 146mila entrate di personale programmate nel 2023, il 47,7% era difficile da reperire, nel 31,7% dei casi per mancanza di candidati.
Il turismo è uno di quei settori in cui la difficoltà a trovare candidati è diventata quasi di tipo strutturale, considerando che la quota della difficoltà di reperimento nel 2019 era al 24,6%, inferiore quindi alla media 26,4%».
«Nei prossimi due anni, gli occhi di tutto il mondo saranno posati sul nostro paese. Abbiamo un’opportunità straordinaria per favorire lo sviluppo delle nostre filiere turistiche puntando sull’ottimizzazione delle soluzioni, sulla qualità dell’offerta, sulla sostenibilità, sulla digitalizzazione e sulla maturazione delle competenze», ha aggiunto la presidente di Isnart, Loretta Credaro.
La Capitale conserva il suo punto di forza di straordinario attrattore culturale complessivo il 95% e nei confronti del turismo internazionale. La destinazione integrata Milano-Cortina, insieme ai comuni di Anterselva, Assago, Bormio, Livigno, Predazzo, Rho, Tesero e Verona esprime anch’essa livelli di attrattività complessiva estremamente elevati (95%), con alti livelli di apprezzamento relativi alla tutela e valorizzazione di beni e attività culturali.
Per contribuire ad affrontare questi due momenti unici e straordinari di domanda turistica nazionale e internazionale, Isnart, attraverso la propria piattaforma di data for destination Stendhal, ha elaborato due distinte sentiment analysis su Roma e Milano, basate sulle percezioni dei turisti che hanno trascorso un periodo di vacanza nelle due città: in che modo hanno percepito i servizi fruiti, che tipo di esperienza hanno avuto e qual è stata la percezione complessiva del loro viaggio.
In particolare, i differenziali tra percezioni positive e negative sembrano indicare tra le priorità di intervento per entrambe le destinazioni quelle legate a inquinamento, sicurezza, qualità delle informazioni e rapporto tra costo e qualità dei servizi.
In questo quadro, secondo le elaborazioni Isnart su dati Infocamere, il contributo dell’industria turistica all’economia e all’occupazione si conferma fondamentale. Ne è un indicatore l’andamento del numero di imprese attive nel turismo rispetto al resto dell’economia, dal quale emerge una straordinaria resilienza delle prime, cresciute nel periodo 2012/2023 del 11,7%, laddove le seconde sono diminuite del 4,2%.
Quella dell’ospitalità si conferma, quindi, una filiera strategica e vitale per il sistema paese, avendo dimostrato una notevole capacità di reazione allo shock della pandemia. Un settore che ha svolto anche un significativo ruolo di tenuta sociale, sostenendo la crescita dell’occupazione femminile +1,8% le imprese guidate da donne nel 2023 e quella delle imprese a titolarità estera +62,4% le aziende aperte da stranieri, fasce tradizionalmente più svantaggiate nell’accesso al mercato del lavoro.