E’ o vorrebbe essere l’Erasmus del futuro, l’ultimo passo tangibile del progetto e dello spazio europeo dell’istruzione, chiave di volta per costruire la cittadinanza europea.
«L’istruzione è un simbolo del nostro modo di vivere, una promessa per le generazioni più giovani e la laurea europea, che oggi ci accingiamo a proporre, sarà una situazione che vedrà tutti vincenti: studenti, insegnanti, datori di lavoro, per non parlare dei nostri concorrenti».
La Commissione europea presenta tre iniziative per promuovere la cooperazione transnazionale tra istituti di istruzione superiore, con l’obiettivo finale di creare un titolo di studio europeo. Un titolo europeo volontario andrebbe a vantaggio degli studenti e della comunità dell’istruzione superiore incentivando la mobilità per l’apprendimento all’interno dell’Ue e migliorando le competenze trasversali degli studenti.
Agli studenti il progetto darà infatti la possibilità di studiare in più università europee incrementando le opportunità di apprendimento transdisciplinare e le competenze a prova di futuro di cui l’Europa ha bisogno. Per gli istituti sarà più semplice creare programmi di laurea congiunti aumentando la competitività. Mentre per i datori di lavoro il nuovo titolo si tradurrà in una certificazione di alta qualifica.
«Aiuterebbe a soddisfare la domanda del mercato del lavoro e a rendere i laureati più attraenti per i futuri datori di lavoro, attirando allo stesso tempo studenti da tutto il mondo e stimolando la competitività europea», sottolinea Bruxelles nella nota.
Le tre iniziative affrontano gli ostacoli giuridici e amministrativi che impediscono alle università partner di istituire programmi di laurea congiunti competitivi a livello di bachelor, master o dottorato. Le proposte si fondano sull’autonomia istituzionale e sulla libertà accademica delle università. Rispettano pienamente le competenze degli Stati membri e dei governi regionali nel settore dell’istruzione superiore.
Il progetto per una laurea europea presentato oggi apre la strada a un nuovo tipo di programma congiunto, erogato su base volontaria a livello nazionale, regionale o istituzionale e basato su una serie comune di criteri concordati a livello europeo. Un diploma europeo di questo tipo ridurrebbe la burocrazia e consentirebbe agli istituti di istruzione superiore di diversi paesi di cooperare senza soluzione di continuità a livello transfrontaliero e di creare programmi congiunti.
La comunicazione propone un percorso concreto di cooperazione tra gli Stati membri dell’Ue e il settore dell’istruzione superiore verso la creazione di un titolo europeo riconosciuto automaticamente in tutta l’Ue.
La Commissione faciliterà e sosterrà gli Stati membri nel lavoro verso la laurea europea attraverso una serie di azioni concrete, tra cui un laboratorio europeo sulle politiche dei titoli di studio sostenuto dal programma Erasmus+, da istituire nel 2025, con l’obiettivo di coinvolgere gli Stati membri e la comunità dell’istruzione superiore sviluppare linee guida per una laurea europea.
Nel 2025 la Commissione prevede di lanciare progetti di percorsi di laurea europei nell’ambito del programma Erasmus+ per fornire incentivi finanziari agli Stati membri, insieme alle loro agenzie di accreditamento e garanzia della qualità, università, studenti e partner economici e sociali, affinché si impegnino nel percorso verso un percorso di laurea europeo Laurea europea.
Il pacchetto odierno comprende una comunicazione su un progetto per un titolo di studio europeo e due proposte di raccomandazioni del Consiglio a sostegno del settore dell’istruzione superiore: una per migliorare i processi di garanzia della qualità e il riconoscimento automatico delle qualifiche nell’istruzione superiore, e l’altra per rendere le carriere accademiche più attraenti e sostenibile.
Una laurea unica ed europea insomma che rafforzerebbe il senso di identità e di appartenenza all’Unione. Per arrivare a questo titolo di studio comune la Commissione ha proposto un approccio graduale ai 27 individuando due percorsi da concludersi entro il 2025.
Il primo prevede l’assegnazione di un bollino europeo ai programmi di laurea congiunti che soddisfano i criteri proposti. Il secondo invece è quello di una laurea piena basata su criteri comuni e ancorata alla legislazione nazionale e rilasciata in contemporanea da diversi istituti europei.
«Non ho dubbi, come dicevo coi colleghi stamane, che fra qualche anno la laurea europea avrà il suo posto vicino a Schengen, vicino all”Erasmus, vicino al mercato unico, vicino all’Euro, come un traguardo concreto europeo che renderà i popoli europei più compresi e più presenti».