Oggi i prezzi del petrolio sono saliti al livello più alto dall’ottobre 2023 a causa delle preoccupazioni degli investitori per le interruzioni dell’offerta dovute al conflitto in Medio Oriente. In particolare i futures Brent sono stati scambiati in rialzo dello 0,21% a 89,53 dollari al barile, mentre i futures West Texas Intermediate sono aumentati dello 0,25% a 85,62 dollari al barile. Il tutto dopo la decisione dell’Opec+ di mantenere inalterata la sua politica sulla produzione.
Separatamente spicca anche l’oro che raggiungere un nuovo massimo prima di rinunciare ad alcuni guadagni. L’ultima volta è stato scambiato a 2.300,2 dollari l’oncia.
La forte domanda di oro, in atto da febbraio scorso, è alimentata sia dal suo appeal come bene rifugio in un contesto di incertezze geopolitiche sia dagli investitori che cercano di diversificare gli investimenti in un ambiente di performance poco brillanti da parte di altri asset class.
E sicuramente a contribuire è la Fed che ha annunciato l’intenzione di procedere a tre riduzioni dei tassi d’interesse nel corso dell’anno, con il primo taglio previsto per giugno, dopo aver lasciato tassi fermi nell’ultima riunione di marzo.