I canali di Suez e di Panama svolgono un ruolo fondamentale a livello economico, essendo insieme responsabili di circa il 20% del commercio mondiale. In particolare il primo rappresenta il 14%, il secondo circa il 6% del totale. E gli ultimi problemi in atto stanno causando gravi sconvolgimenti nel mercato e significativi aumenti dei prezzi.
Panama, una via d’acqua cruciale nell’emisfero occidentale, trasporta tipicamente il 5-6% del commercio marittimo mondiale e il 40% del traffico commerciale degli Stati Uniti. Ogni anno attraverso il suo canale transitano circa 275 miliardi di prodotti di consumo. Con i livelli dell’acqua al di sotto del normale, le autorità panamensi consentono il passaggio solo a 24 navi al giorno, anziché a 38 con ripercussioni importanti. Basti pensare che la prolungata siccità negli ultimi tre anni ha ridotto del 32% il transito delle navi cisterna attraverso il canale e l’amministratore del canale, Ricaurte Vásquez, stima che l’abbassamento del livello dell’acqua potrebbe costare a Panama tra i 500 e i 700 milioni di dollari nel 2024.
Anche il Canale di Suez, un’arteria chiave per il commercio globale, è stato colpito da mutamenti geo-politici globali. Suez sta soffrendo di riduzioni commerciali dovute agli attacchi Houthi dello Yemen contro le navi in transito, una ritorsione contro l’invasione israeliana di Gaza. Questi attacchi stanno inducendo le principali compagnie di navigazione a reindirizzare le loro navi in viaggi più lunghi intorno all’Africa e al Capo di Buona Speranza, ritardando le spedizioni e aumentando i costi di assicurazione e carburante.
Il numero di container che hanno attraversato il Mar Rosso è diminuito di oltre la metà a dicembre del 2023, passando dai 500.000 di novembre a circa 200.000. Secondo l’indicatore commerciale compilato dal Kiel Institute for the World Economy in Germania, il livello attuale è inferiore del 66% rispetto alla media pre-pandemia 2017-2019. Il costo di un container standard da 40 piedi dalla Cina al Nord Europa è balzato da 1.500 a 4.000 dollari.
Gli impatti si fanno sentire a livello globale, con le fabbriche automobilistiche inattive in Belgio e Germania, le forniture energetiche che diventano più costose e le linee di moda primaverili ritardate in un famoso grande magazzino britannico. Una società del Maryland che produce forniture ospedaliere non sa quando aspettarsi parti dall’Asia e Tesla sta chiudendo alcune delle sue attività europee a causa di ritardi nella catena di approvvigionamento.
In conclusione, gli impatti della prolungata siccità a Panama e del conflitto nella regione del Canale di Suez vanno ben oltre le interruzioni localizzate. Questi eventi stanno causando aumenti significativi dei prezzi, ritardi nelle spedizioni e deviazioni degli scambi commerciali, colpendo industrie, economie e consumatori in tutto il mondo. Un’interruzione del traffico del Mar Rosso per tutto il 2024 potrebbe aggiungere almeno il 2% all’aumento dei prezzi sul commercio globale.
Per vincere queste sfide è fondamentale affrontare le questioni di fondo che causano queste perturbazioni e lavorare verso soluzioni che garantiscano la stabilità e la resilienza delle reti commerciali globali.
DI ANDREA ZANON
Consigliere con esperienza in istituzioni internazionali a Washington e gestore di rischio nei paesi della lega araba