Biden tira dritto nell’obiettivo di potenziare l’industria nazionale dei chip, riducendo il più possibile la sua dipendenza dalla Cina e l’ultimo atto è il sostegno a TSMC. Gli Stati Uniti hanno infatti messo sul piatto fino a 6,6 dollari in finanziamenti diretti e potenziali 5 miliardi di dollari in prestiti per le sue filiali in Arizona ai sensi del CHIPS and Science Act.
Questa legge, che risale all’estate del 2022, stanzia 52,7 miliardi di dollari per rilanciare la produzione di semiconduttori negli Stati Uniti. L’obiettivo è ridurre la dipendenza da Cina e Taiwan, poiché la quota della capacità produttiva globale di semiconduttori negli Stati Uniti è scesa dal 37% nel 1990 al 12% nel 2020, secondo la Semiconductor Industry Association.
Il finanziamento sosterrà l’investimento di oltre 65 miliardi di dollari di TSMC in tre impianti di fabbricazione all’avanguardia a Phoenix, in Arizona, secondo l’accordo non vincolante. Il ministro del Commercio americano Gina Raimondo ha dichiarato in una conferenza stampa che l’accordo è “enorme”, aggiungendo che la partnership con TSMC porterà “la produzione dei chip più avanzati del mondo sul suolo americano”. I fondi includeranno 50 milioni di dollari per formare e sviluppare talenti locali in Arizona, con TSMC Arizona che ha già creato più di 25.000 posti di lavoro e attratto 14 fornitori di semiconduttori per lo stato.
TSMC è il leader globale nella fabbricazione di semiconduttori e produce la stragrande maggioranza dei chip logici all’avanguardia a livello mondiale , utilizzati in tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale. Si prevede che le fabbriche dell’Arizona forniranno chip ai clienti, tra cui Apple e AMD.
Altre società hanno ricevuto finanziamenti ai sensi del CHIPS Act come Intel che il mese scorso ha ricevuto fino a 8,5 miliardi di dollari in finanziamenti indiretti e fino a 11 miliardi di dollari in prestiti.