E’ stato individuato dai sommozzatori dei vigili del fuoco il corpo di uno dei quattro dispersi nella strage di Suviana. La vittima, la quarta individuata, non è stata ancora estratta.
Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento della Protezione Civile parla nel punto stampa allestito per la tragedia di Suviana per aggiornare i giornalisti sulle operazioni di recupero per l’esplosione della centrale idroelettrica Enel.
«La prima priorità è la ricerca dei dispersi, non ci siamo fermati un attimo anche nelle valutazioni e studio, perché le attività di ricerca devono essere fatte in sicurezza. le azioni che continueremo a fare sono le ricerche dei dispersi. Tutte le questioni potremmo approfondirle dopo, ora stiamo lavorando in condizioni difficilissime per ritrovare i dispersi. Anche l’impatto ambientale è da tenere sotto controllo, l’acqua sapete che è acqua contaminata e anche qui abbiamo bisogno di tempo che non abbiamo, per valutare».
Prefetto Visconti: «Il Governo è vicino alle famiglie dei dispersi, tanti i ministri che si sono avvicendati sul luogo della tragedia. Un ringraziamento enorme ai Vigili del Fuoco e l’Arma dei Carabinieri con la Protezione Civile. Abbiamo coordinato le prime fasi concitate della tragedia. Mettiamo ovviamente al primo posto la ricerca delle persone scomparse».
I soccorritori che stanno operando nei piani -8, -9 e -10, nelle quali è impiegato un dispositivo di soccorso di 100 vigili del fuoco, dopo aver stabilizzato l’afflusso d’acqua nei piani allagati della centrale, questa mattina presto hanno potuto riprendere le operazioni di ricerca di quelle che ormai possiamo definire le restanti vittime.
Le condizioni in cui i soccorritori stanno operando sono difficilissime, al buio e sott’acqua con rottami sparsi ovunque. Questa mattina alla ripresa delle operazioni il responsabile nazionale servizio sommozzatori dei vigili del fuoco Giuseppe Petrone aveva raccontato al Corriere della Sera la terribile esperienza dei suoi uomini nelle ricerche dei dispersi intrappolati nella centrale idroelettrica di Bargi dopo l’esplosione.
«Uno degli interventi più difficili della mia carriera – dice – Qualcosa di simile l’ho visto solo dopo il disastro della Costa Concordia. Si procede al tatto, nel buio e sott’acqua. Si cammina in acqua e, oltre a residui di olio e fanghi, troviamo anche i resti dell’esplosione, lastre di calcestruzzo, tondini in ferro. Impressionante – aveva affermato Petrone, il materiale che i suoi uomini si trovano davanti, pesante e difficile da spostare – Per fare due metri, spiega, ci possono volere anche venti minuti. Lo stop ai soccorsi è stato inevitabile perché il livello dell’acqua nei locali continuava a salire. Poi è stato utilizzato anche un robot per le ricerche teleguidate, che ha permesso di ispezionare una parte della centrale difficile da raggiungere per gli uomini».
Oggi è anche la giornata dello sciopero per la sicurezza sul lavoro e il ministro del Lavoro Marina Claderone si è così espressa durante un’intervista a Qn: «La sicurezza del lavoro è una priorità che questo governo si è posta fin dall’inizio. Siamo già intervenuti aggiungendo 1600 ispettori del lavoro a quelli che c’erano e raddoppiando a 1 miliardo e mezzo di euro i fondi Inail per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, e per la prevenzione».