Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat la produzione industriale di febbraio sale dello 0,1% sul mese precedente e scende del 3,1% su base annua. Nella media del trimestre dicembre-febbraio si registra un calo del livello della produzione dello 0,7% rispetto ai tre mesi precedenti. Si segnala un incremento tendenziale solo per i beni strumentali (+1,7%); calano, invece, i beni intermedi (-2,1%) e in misura più accentuata l’energia (-4,2%) e i beni di consumo (-5,3%).
«Dati pessimi! Dopo l’anno nero 2023 e il crollo di gennaio, -1,4% in un solo mese, a febbraio ci si attendeva perlomeno un rimbalzo significativo. Invece si sale di un misero 0,1%, mentre su base annua prosegue indisturbata la caduta, che, come rileva l’Istat, dura da 13 mesi, ma che non riguarda solo la produzione complessiva. Anche i beni di consumo, totali, durevoli e non durevoli, precipitano da febbraio 2023. Per i beni intermedi la flessione si registra ininterrottamente addirittura dal giugno del 2022. Insomma, dati allarmanti e preoccupanti – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. – E’ evidente che se i consumi non tirano, le vendite latitano e di conseguenza la produzione industriale resta ferma. urge ridare capacità di acquisto alle famiglie meno abbienti».