Lo yen giapponese ha continuato il suo calo contro il dollaro USA ieri , superando la soglia di 153 punti e toccando un massimo di 153,17. Si è trattato del livello più basso registrato dallo yen nei confronti del biglietto verde dal 1990. La valuta si è poi ripresa, attestandosi intorno a 152,8.
Oggi il principale diplomatico valutario giapponese Masato Kanda ha affermato che i recenti movimenti dello yen sono stati “rapidi” e che le autorità non escluderebbero eventuali misure per affrontare oscillazioni eccessive dei tassi di cambio. Dello stesso avviso anche il ministro delle Finanze giapponese Shunichi Suzuki che ha detto: «non stiamo solo osservando i livelli (dollaro/yen) come 152 yen o 153 yen (per dollaro), ma anche analizzando il loro background. Stiamo cercando con un alto senso di urgenza». Parlando in Parlamento Suzuki ha anche affermato che movimenti valutari eccessivi non sono desiderabili e che è importante che le valute si muovano in modo stabile riflettendo i fondamentali.
Il Giappone è intervenuto sul mercato valutario l’ultima volta nel 2022, prima a settembre e poi di nuovo in ottobre, per sostenere lo yen.