Un 2023 positivo per la ristorazione, che nel 2024 punta su investimenti green e digitali per oltre 4 miliardi di euro. Lo dicono i dati del Rapporto Ristorazione 2024 di Fipe-Confcommercio presentato a Roma: i consumi fuori casa hanno raggiunto i 92 miliardi di euro +7%, gli occupati del settore sono oltre 1,4 milioni e il valore aggiunto della ristorazione nel 2023 è stato di 54 miliardi di euro a prezzi correnti.
«I prezzi – dice Lino Enrico Stoppani presidente Fipe-Confcommercio – sono cresciuti del 5,8% “tra i valori più contenuti a livello dei 27 Paesi della Ue». Il valore aggiunto del settore ammonta a 54 miliardi di euro il 3,9% in più rispetto al pre Covid.
Dati che indicano che ormai la voragine generata dall’emergenza pandemica è definitivamente alle spalle, con un recupero del +3,9% rispetto al periodo pre Covid. Il numero di imprese della ristorazione, però, si è contratto dell’1,2% rispetto all’anno precedente. E il tasso di sopravvivenza delle nuove imprese supera, a cinque anni, appena il 50%.
Numeri in miglioramento, accompagnati da una forte spinta agli investimenti, come dimostra il fatto che nel 2023 circa un imprenditore su due ha investito nel rinnovo del parco attrezzature e nel potenziamento degli strumenti digitali. E per il 2024 le imprese annunciano un piano di investimenti che sfiora i 4 miliardi di euro.
Il Rapporto Ristorazione 2024 scatta ogni anno una fotografia sullo stato di salute di un settore importante per l’economia nazionale e individua i trend e le sfide che attendono il comparto nei prossimi mesi. All’evento romano di presentazione hanno partecipato Lino Enrico Stoppani, presidente di FIPE-Confcommercio, Roberto Calugi, direttore generale di Fipe-Confcommercio, e Luciano Sbraga, direttore del Centro Studi di Fipe-Confcommercio.