Secondo quanto dichiarato da Pierre-Olivier Gourinchas, consigliere economico del Fondo monetario internazionale il rischio di una recessione globale non solo minimo ma, stando alle sue osservazioni, ci vorrebbe “molto per far deragliare” la situazione.
Il quadro economico internazionale è caratterizzato da una forte performance economica da parte degli Stati Uniti e di diverse economie di mercato emergenti, insieme ad un calo dell’inflazione più rapido di quanto previsto fino a poco tempo fa a prescindere dalla nota dolente di una crescita più debole in Europa. Per il Vecchio Continente, infatti, il FMI ha abbassato le previsioni di crescita per Germania, Francia e Italia, delineando una divergenza interna visto che, al contrario le stime sono state alzate per Spagna, Portogallo, Belgio e Regno Unito.
Tuttavia, permangono minacce derivanti dall’escalation delle tensioni in Medio Oriente minacce definite anche come il peggior pericolo per il taglio dei tassi. L’istituto questa settimana ha rivisto al rialzo le sue prospettive di crescita globale al 3,2% nel 2024 e prevede lo stesso tasso nel 2025.
«Quando effettuiamo la valutazione del rischio attorno a tale linea di base, le possibilità che si verifichi qualcosa di simile a una recessione globale sono piuttosto minime. A questo punto, ci vorrà molto per far deragliare questa economia. Quindi c’è stata un’enorme resilienza in termini di prospettive di crescita»