Si rafforza in contrazione la manifattura in Eurozona. Secondo le stime preliminari di S&P Global l’indice PMI manifatturiero è calato ancora a 45,6 punti ad aprile dai 46,1 precedenti, risultando inferiore ai 46,5 punti attesi dagli analisti. Si tratta di un dato ben al di sotto della soglia critica dei 50 punti che fa da spartacque tra contrazione (valori al di sotto) ed espansione (valori al di sopra). Aumenta invece il PMI dei servizi, che sale a 52,9 punti rispetto ai 51,5 punti precedenti e si confronta con i 51,8 punti attesi. Di conseguenza, il PMI composito si porta a 51,4 punti dai 50,3 precedenti, attestandosi sopra il consensus (50,8 punti).
«Diversi fattori mostrano che la ripresa del settore privato, che domina l’intera economia, è pronta ad essere duratura – ha commentato Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank. – Prima di tutto, negli ultimi due mesi è stata evidente una spinta positiva nei nuovi ordini, che ha inoltre favorito una politica di assunzione più audace. In secondo luogo, la maggiore pressione dei prezzi di vendita non solo è causata dalla crescita più rapida dei costi di acquisto, ma inoltre rispecchia una maggiore sicurezza delle aziende del terziario nel fissare i loro prezzi».
Fra le maggiori economie europee la Germania mostra un miglioramento del PMI manifatturiero a 42,2 da 41,9 punti, contro un consensus di 42,8 punti e un aumento del PMI sevizi a 53,3 da 50,1 (sopra il 50,6 atteso). In Francia, il PMI manifatturiero cala a 44,9 da 46,2 (46,9 punti il consensus) e il PMI servizi sale a 50,5 da 48,3 punti precedenti.