Dopo essersi rivolto alla nazione e aver annunciato a tutti a rete unificate che il “Peggio per l’Argentina era passato“, si aspettava dei risultati migliori dal primo trimestre 2024 ma forse nemmeno lui. Javier Milei, il presidente ultraliberista poteva immaginare un tale risulato.
Nel primo trimestre del 2024 l’Argentina ha registrato un avanzo di bilancio di 275 miliardi di pesos pari a circa 300 mila dollari, un primato mai raggiunto dal lontano 2008. Il presidente argentino Javier Milei lo ha annunciato alla televisione nazionale con tono trionfalistico, facendo riferimento proprio all’anno in cui la sua rivale politica di sinistra, Cristina Kirchner, si è insediata al potere.
«Si tratta di un’impresa di proporzioni storiche su scala globale, di un exploit – ha insistito Milei, in carica dallo scorso dicembre – Se lo Stato non spende più di quanto incassa e non ricorre a emissioni di denaro, non c’è inflazione. Non è una magia», ha spiegato il presidente controverso, un economista ultraliberista che si definisce anarchico-capitalista.
Il presidente ha inoltre promesso di ridurre il deficit di bilancio a zero, un obiettivo più ambizioso di quello imposto dal Fondo Monetario Internazionale (Fmi), con cui l’Argentina ha un accordo di prestito da 44 miliardi di dollari. A tal fine, ha lanciato un programma di austerità draconiano – molto criticato – che prevede il fermo dei lavori pubblici, il licenziamento dei dipendenti pubblici, la chiusura degli uffici governativi, il taglio dei sussidi e il congelamento del bilancio, in un momento in cui l’inflazione raggiunge il 290% annuo e metà della popolazione vive in povertà.
«Non aspettatevi che la spesa pubblica sia una soluzione», ha ribadito in conclusione Javier Milei.