L’assemblea degli azionisti di Immsi ha approvato il bilancio di esercizio per il 2023 che vede ricavi a 2,02 miliardi di euro, in contrazione del 4,9% rispetto ai 2,13 miliardi ottenuti l’anno precedente. In crescita, invece, il margine operativo lordo, che è salito da 287,3 milioni a 307,8 milioni di euro (+7,1%); di conseguenza, la marginalità è migliorata al 15,2%. L’utile netto è di 19,08 milioni di euro rispetto ai 27,09 milioni contabilizzati nel 2022, mentre quello per azione è stato di 0,056 euro. Maggiori sono gli investimenti, pari a 176,6 milioni di euro contro i 154,5 nel 2022. A fine 2023 l’indebitamento netto di Immsi ammontava a 827,4 milioni di euro, in aumento rispetto ai 731,7 milioni di inizio anno. Alla stessa data il patrimonio netto del gruppo era pari a 395,27 milioni.
L’assemblea degli azionisti ha anche deliberato il saldo sul dividendo di 2,5 centesimi di euro per azione ordinaria, per un totale di 4 centesimi per l’intero esercizio. La data di stacco della cedola è il 20 maggio con pagamento il 22.
Sono stati confermati Matteo Colaninno come presidente e Michele Colaninno come ad. La durata del mandato del nuovo cda e’ stata stabilita in tre esercizi, fino all’assemblea convocata per l’approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2026.
Immsi S.p.A. è una holding italiana, cui fanno capo società operative nei settori immobiliare, industriale e navale, controllata dalla famiglia Colaninno. La società è quotata dal febbraio 2000 presso la Borsa valori di Milano nell’indice FTSE Italia Small Cap.