«Non siamo davvero contenti di quello che sta succedendo, abbiamo sempre desiderato vedere questo aereo entrare nella nostra flotta. » a dichiararlo è Sheikh Ahmed bin Saeed Al Maktoum presidente e amministratore delegato della compagnia aerea Emirates. Parole che indicano la forte frustrazione per la crisi che sta attraversando il produttore di aerei americano e i conseguenti ritardi nella consegna degli ordini.
Con 245 aerei passeggeri e cinque 778 cargo ordinati, Emirates è il più grande cliente di Boeing in termini di jet wide-body, cioè aerei a fusoliera larga.
Come è noto le consegne da parte di Boeing sono scese nel primo trimestre del 2024 al livello più basso dalla metà del 2021 a causa di una serie di incidenti.
Al nuovo team dirigenziale della Boeing il compito di affrontare la crisi che sta creando più di un malumore all’interno del settore aereo.
La compagnia ha consegnato 83 aerei nei tre mesi fino al 31 marzo – la maggior parte dei quali 737 a fusoliera stretta – rispetto ai 157 del trimestre precedente e ai 130 aerei dello stesso periodo dell’anno precedente.
Già in precedenza i vertici di Emirates si erano espressi nel caso Boeing. In particolare Tim Clark presidente della compagnia aerea Emirate Airlines, aveva dichiarato che «Per risolvere i problemi di Boeing, l’azienda ha bisogno di una forte leadership ingegneristica, abbinata a un modello di governance che dia priorità alla sicurezza e alla qualità».
Le dichiarazioni arrivavano dopo l’esclusione, da parte della società degli ingegneri dai suoi ranghi dirigenziali.
Secondo quanto da loro sottolineato, infatti, l’unico con un background in ingegneria era Stan Deal – l’amministratore delegato uscente della divisione Commercial Airplanes di Boeing – presto sostituito da Stephanie Pope, direttore operativo della Boeing. Anche il CEO di Boeing, Dave Calhoun, si dimetterà alla fine del 2024.