La banca centrale del Cile afferma che l’economia è in ripresa, ma alcuni settori sono in ritardo. Si tratta di quello commerciale, edile e immobiliare, mentre le finanze delle aziende e dei privati locali sono ampiamente migliorate, si legge in un rapporto semestrale sulla stabilità. Secondo il rapporto le finanze delle famiglie nel complesso si sono stabilizzate grazie all’aumento dei redditi e alla riduzione degli oneri finanziari.
Il documento precisa che i rischi macroeconomici esterni rappresentano il principale pericolo e sottolineano l’importanza di rafforzare la resilienza degli agenti locali e del mercato finanziario nazionale. Tra i rischi si segnala l’incertezza sulla politica monetaria statunitense e l’aumento del debito globale.
Il tasso di inflazione del Cile, che nel 2022 ha raggiunto i massimi degli ultimi 30 anni, sta convergendo verso l’obiettivo del 3% della banca, spingendo la banca ad abbassare il tasso di interesse di riferimento da un massimo dell’11,25% al livello attuale del 6,5%.
L’economia cilena è riconosciuta internazionalmente come una delle più solide del subcontinente latinoamericano. Il principale prodotto minerario esportato è il rame, di cui il Cile soddisfa il 36% del mercato mondiale. Di importanza rilevante ci sono anche il molibdeno, platino ed oro. L’agricoltura e l’allevamento sono le principali attività economiche del centro e del sud del paese. La moneta ufficiale in Cile dal 1975 è il peso cileno