Il Gruppo Fedrigoni, uno dei principali produttori mondiali di carte speciali, materiali autoadesivi e soluzioni RFID, ha chiuso il 2023 con un fatturato proforma di 1,8 miliardi di euro, divisi tra i 1.100 milioni della business unit Self-Adhesives e i 708 milioni delle Special Papers, in calo del 10% rispetto ai risultati record del 2022. Il proforma EBITDA è salito dell’8% dai 314 milioni di euro del 2022 ai 338 milioni del 2023.
Uno dei fattori chiave nella strategia di crescita, sottolinea Fedrigoni, è la scala sempre più globale del Gruppo, sia in termini di presenza di uffici e siti produttivi in 28 paesi sia in termini di diversificazione dei ricavi, che provengono per il 21% dal mercato italiano, per il 49% dal resto d’Europa e per il 30% dal resto del mondo.
«Il 2023 è stato un anno di grande volatilità, determinato da instabilità geopolitica, eccesso di scorte in molte catene del valore e contesto macroeconomico sfavorevole – commenta l’Ad Marco Nespolo – Ciononostante, abbiamo continuato a guadagnare quote di mercato in tutti i settori e in tutte le aree geografiche, chiudendo l’anno con risultati finanziari stabili, e abbiamo dimostrato ancora una volta la resilienza del nostro modello di business».
Il 2024 è partito con segnali di ottimismo: il primo trimestre registra infatti una crescita di volumi in entrambe le business unit con ricavi stimati pari a 470 milioni di euro, in crescita del 10,9% rispetto al quarto trimestre 2023 e del 2,4% rispetto al primo trimestre 2023.
«Guardando al 2024 – aggiunge Nespolo – il primo trimestre è partito positivamente, con una ripresa della domanda. Tuttavia, ci troviamo ancora in un contesto di mercato fortemente volatile e di grande instabilità geopolitica a causa dei conflitti mondiali in cui agilità e adattabilità rimangono fondamentali: ci aspettiamo che questo andamento schizofrenico dei mercati caratterizzerà i prossimi anni, con grosse oscillazioni degli ordini, per cui sarà necessaria molta più flessibilità».
Tra la fine del 2023 e i primi mesi del 2024 sono state portate a termine quattro operazioni di M&A in tre continenti, e due operazioni finanziarie che hanno ulteriormente migliorato la già solida struttura patrimoniale. Sul fronte della struttura del capitale, a inizio anno Fedrigoni ha concluso con successo, e a condizioni molto più favorevoli, il rifinanziamento di un prestito obbligazionario a tasso variabile da 665 milioni di euro e ha aumentato in modo significativo la propria liquidità attraverso un’operazione di sale&leaseback dei propri impianti industriali.