Mary Daly numero uno della Fed di San Francisco afferma che è necessario “più tempo” affinché i tassi restrittivi funzionino nonostante il livello raggiunto dal costo del denaro stia effettivamente rallentando l’economia. Non solo ma durante il suo intervento alla George Mason University in Virginia ha sottolineato la notevole incertezza sui dati sull’inflazione che potrebbe verificarsi nei prossimi mesi.
«Adottiamo provvedimenti restrittivi, ma potrebbe volerci più tempo per ridurre l’inflazione», ha detto la Daly facendo eco alle osservazioni fatte dal presidente della Fed Jerome Powell a metà aprile. Secondo la governatrice, inoltre, un mercato del lavoro in fase di indebolimento consentirebbe di tornare alla crescita normale ma quello che si vede è un mercato del lavoro davvero sano e un’inflazione ancora troppo alta pur in presenza di un processo di disinflazione. Le aspettative di inflazione sono ben ancorate e i consumatori stanno diventando sensibili ai prezzi.
all’inizio del mese di aprile la Daly aveva dichiarato di ritenere che tre tagli dei tassi di interesse quest’anno siano un’aspettativa “ragionevole”. Secondo le sue parole «Stare fermi è la politica giusta per il momento». Durante l’ultima riunione della Fed la Daly si è unita ad altri esponenti della banca centrale USA nel votare per il mantenimento dello status quo ovvero per i tassi di interesse a breve termine nell’intervallo 5,25%-5,5%.
«A questo punto, l’economia e la politica sono in una buona posizione. L’inflazione sta scendendo, ma è lenta, irregolare e lenta. Il mercato del lavoro è ancora forte e la crescita è forte. Quindi non c’è davvero alcuna urgenza di aggiustare il tiro».