«Questo è un momento assolutamente favorevole per il mondo del lavoro – lo ha detto il ministro del Lavoro, Marina Calderone, intervenendo alla Camera a un convegno su giovani e formazione sottolineando che – Abbiamo il tasso di occupazione più alto di sempre e il tasso di disoccupazione più basso di sempre. Le aziende assumono a tempo indeterminato e non con contratti a termine. Questo perché perché dall’altro lato abbiamo un milione e mezzo di posti di lavoro, ma non troviamo lavoratori».
«Dobbiamo rimettere in moto la macchina e dobbiamo farlo partendo dal presupposto di promuovere una sana imprenditoria giovanile – ha proseguito – accompagnare i giovani nello sviluppo del loro progetto di impresa, anche sostenendone la creazione. La soluzione non è certamente quella di fissare per legge l’importo minimo della retribuzione, ma consentire al mercato del lavoro di poter dispiegare tutte le potenzialità – sottolineato che – uno dei problemi del mercato del lavoro è rappresentato dal basso tasso di partecipazione dei giovani».
«Abbiamo tanti giovani che non studiano, non lavorano e non si formano – ha detto – abbiamo una caduta anche democratica nel momento in cui abbiamo tanti ragazzi che decidono di non giocare la partita, stare alla finestra, vedersi passare davanti la vita e non avere un impegno giornaliero. Credo che sia importante invece avere un impegno per il proprio Paese – Calderone ha poi sottolineato che – l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, non facendo distinzione tra lavoro dipendente e autonomo, due direttrici che devono camminare di pari passo. Il lavoro è l’elemento che fa la differenza, l’elemento unificante che consente alle persone di costruire tutta una serie di percorsi di crescita, anche del proprio reddito».
Il ministro del Lavoro ha inoltre affermato che «uno dei temi fondamentali è quello delle competenze. Oggi parliamo tanto dell’impatto dell’intelligenza artificiale sul lavoro. Non a caso nel disegno di legge che abbiamo approvato recentemente è stato istituito un’osservatorio sugli impatti dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro. E’ importante comprendere quelle che sono le esigenze delle aziende, è ancor più importante capire quali saranno le tendenze e, soprattutto, le professioni del futuro».