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Economia

Cina, invito ai produttori auto ad usare 25% di chip nazionali

Maria Vincenza D'Egidio
16 Maggio 2024
Cina, invito ai produttori auto ad usare 25% di chip nazionali
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Le indicazioni non sono al momento obbligatorie ma verrà messo in piedi un sistema premiale per incoraggiare le case automobilistiche a rifornirsi da produttori nazionali

La Cina ha invitato le principali case automobilistiche del paese a procurarsi fino al 25% dei loro chip da produttori nazionali entro il 2025. Lo riferisce il Nikkei Asia.

Dopo le notizie che arrivano dagli Stati Uniti sull’aumento delle tariffe per produzioni cinesi, soprattutto nel settore semiconduttori, sembra proprio che il Paese del Dragone voglia correre ai ripari e orientarsi all’autarchia.

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Il ministero cinese dell’Industria e dell’Information Technology ha chiesto alle principali case automobilistiche – SAIC Motor, BYD, Dongfeng Motor, GAC Motor e FAW Group – di accrescere l’approvvigionamento locale di chip per il settore automobilistico al 20% o al 25% entro il prossimo anno, secondo fonti informate su la questione, con l’obiettivo finale di aumentare il rapporto ben oltre l’obiettivo iniziale.

Ogni anno in Cina vengono vendute più di 30 milioni di automobili, circa un terzo delle vendite automobilistiche globali, ma le forniture locali di chip automobilistici rappresentano solo il 10% circa. Queste indicazioni non sono al momento obbligatorie, secondo le fonti di Nikkei Asia, ma verrà messo in piedi un sistema premiale per incoraggiare le case automobilistiche a rifornirsi da produttori nazionali. L’obiettivo del 20-25% si riferisce sia al numero di chip per auto, sia alla loro quota sul valore totale dell’acquisto.

La Cina mira anche ad aumentare l’approvvigionamento locale di altri componenti e parti di veicoli elettrici, come unità di controllo elettroniche, display, sistemi di alimentazione termica e di ricarica, ha appreso Nikkei Asia. La spinta di Pechino per incrementare l’uso interno di chip nel settore automobilistico s’inquadra nella guerra tecnologica tra Stati uniti e Cina e in una vorticosa crescita del mercato dell’auto elettrica nel paese asiatico.

A gennaio il ministero cinese dell’Industria e dell’Information Technology ha pubblicato una guida sugli standard nazionali dei chip automobilistici per accelerare la costruzione di un ecosistema migliore per tali chip.

Due giorni fa gli Stati uniti hanno annunciato l’intenzione di imporre dazi del 100% sui veicoli elettrici cinesi quest’anno e di aumentare le tariffe sui semiconduttori di fabbricazione cinese al 50% nel 2025.

La maggior parte dei chip utilizzati nelle automobili, come sensori, microcontrollori e chip di gestione dell’energia, non necessitano di strumenti e tecnologie di produzione all’avanguardia. Ciò significa che i produttori e i fornitori cinesi di chip potrebbero trarre vantaggio dalla spinta politica, poiché non sono tecnicamente influenzati dai limiti di controllo delle esportazioni statunitensi sulla tecnologia avanzata di produzione di chip.

Affidabilità e sicurezza sono essenziali nei chip automobilistici, motivo per cui le case automobilistiche sono generalmente riluttanti a cambiare fornitore. Il settore è stato a lungo dominato da operatori occidentali e giapponesi come Infineon, Texas Instruments, STMicroelectronics, NXP e Renesas.

FOTO: Shutterstock
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