«Le prospettive macroeconomiche dell’Europa sono più rosee, ma i mercati potrebbero sottovalutare il potenziale di un’improvvisa destabilizzazione dovuta alla geopolitica. Stiamo parlando del ciclo elettorale che avrà luogo non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa. E allo stesso tempo ci riferiamo ai rischi geopolitici. Penso che i mercati a volte sottovalutino il potenziale impatto dei rischi geopolitici presenti». E’ quanto ha detto oggi Luis de Guindos alla CNBC, sottolineando che i mercati sono bravi a calibrare i rischi finanziari ed economici, ma faticano a incorporare la dimensione separata del rischio geopolitico che è spesso visto come un binario tutto o niente.
Oggi la BCE ha pubblicato il suo ultimo Rapporto sulla stabilità finanziaria in cui si afferma che la stabilità finanziaria dell’area euro è migliorata grazie alle migliori prospettive economiche e al calo dell’inflazione. Il rapporto attribuisce il rally dei mercati finanziari alle aspettative degli analisti sui tagli dei tassi di interesse da parte delle principali banche centrali quest’anno.
De Guindos ha affermato che la BCE non ha tenuto conto di alcun risultato concreto per quanto riguarda i risultati delle elezioni, ma che nel complesso queste pongono la possibilità di un’ulteriore frammentazione nell’economia globale.
Il vicepresidente ha sottolineato l’aumento delle tariffe e l’attuazione di misure protezionistiche da parte di alcuni paesi. «Ciò darà luogo a una frammentazione in termini di commercio, in termini di crescita, e ciò ridurrà la crescita potenziale dell’economia globale – ha affermato. – Ciò si aggiunge ai fattori di rischio provenienti dall’Ucraina e dal Medio Oriente».
Una brusca correzione del mercato rappresenta una “potenziale vulnerabilità”, ha avvertito De Guindos.