Altra mossa dell’Unione verso i gigante del settore tech. I sospetti di Bruxelles in questo caso si focalizzano su Microsoft, in particolare “Copilot in Bing” e “Image Creator by Designer”. In mancanza delle risposte chieste a suo tempo (era il 14 marzo) circa i possibili rischi derivanti dall’applicazione delle operatività derivanti dall’AI, adesso Microsoft avrà tempo fino al 27 maggio per fornire una documentazione più ampia.
Nel mirino delle autorità europee, infatti, ci sarebbero eventuali diffusione di deepfake e di altro materiale che, proprio generato dall’Intelligenza artificiale, campo nel quale Microsoft sta investendo da tempo, potrebbe dirottare o influenzare l’opinione pubblica e il parere degli elettori in vista delle prossime consultazioni europee.