Le entrate fiscali della Cina sono diminuite del 2,7% nel periodo gennaio-aprile, dopo il -2,3% del primo trimestre, in un contesto di ripresa economica traballante. Lo dicono i dati del Ministero delle Finanze pubblicati oggi, secondo cui la spesa fiscale è aumentata del 3,5% nei primi quattro mesi, rispetto a un aumento del 2,9% nel primo trimestre.
Solo ad aprile le entrate fiscali sono scese del 3,7% contro il calo del 2,4% di marzo, mentre la spesa fiscale è aumentata del 6,1%, rispetto al calo del 2,9% di marzo, secondo i calcoli di Reuters basati sui dati del ministero.
L’espansione del finanziamento sociale totale (TSF), un indicatore ampio di credito e liquidità, ha toccato il minimo storico dell’8,3% ad aprile, a fronte del rallentamento delle emissioni di titoli di Stato.
La seconda economia mondiale è cresciuta più velocemente del previsto nel primo trimestre, offrendo un po’ di sollievo ai funzionari ma, in un contesto di debole domanda interna e di crisi immobiliare, quest’anno Pechino ha deciso di investire nel settore manifatturiero ad alta tecnologia per rilanciare l’economia.
La Cina ha fissato un ambizioso obiettivo di crescita economica pari a circa il 5% per quest’anno, che secondo molti analisti sarà una sfida da raggiungere poiché la prolungata debolezza del settore immobiliare e la tiepida domanda di consumo continuano a frenare l’economia.