Rishi Sunak rompe gli indugi e convoca le prossime elezioni parlamentari per il 4 luglio. «Ora è il momento per la Gran Bretagna di scegliere il proprio futuro», ha dichiarato nel suo annuncio al Paese sotto la pioggia davanti a Downing Street.
Il primo ministro britannico ha deciso di avviare le procedure per lo scioglimento della Camera dei Comuni, indicando la data del 4 luglio per le elezioni politiche nel Regno Unito, 6 mesi prima rispetto alla scadenza naturale della legislatura. Il Parlamento di Westminster, ha comunicato Downing Street, verrà ufficialmente sciolto il 30 maggio, segnando così la fine della legislatura.
Dopo quell’atto formale i deputati cessano di essere membri della Camera dei Comuni e i candidati alle elezioni iniziano la campagna elettorale per i loro rispettivi seggi. In seguito al voto del 4 luglio i nuovi eletti andranno a Londra per incontrarsi in Parlamento per la prima volta il 9 luglio: in quell’occasione è previsto che prestino giuramento ed eleggano lo Speaker dei Comuni. Mentre per il 17 luglio è fissato il King’s Speech, il discorso di re Carlo III con l’apertura formale del nuovo Parlamento riunito per l’occasione.
La decisione di Sunak è arrivata nel giorno in cui dati ufficiali hanno mostrato che l’inflazione nel Regno Unito è scesa bruscamente al 2,3%, il livello più basso in quasi tre anni.
«Oggi è un momento importante per l’economia: l’inflazione è tornata alla normalità – ha rivendicato il leader dei Tories – Ci aspettano giorni più luminosi, ma solo se ci atteniamo al piano per migliorare la sicurezza economica e le opportunità per tutti».
Gli elettori del Regno Unito sceglieranno tutti i 650 membri della Camera dei Comuni per un mandato che durerà cinque anni. Il partito che otterrà la maggioranza, da solo o in coalizione, formerà il prossimo governo e il suo leader sarà eletto primo ministro.
L’attuale favorito secondo tutti i sondaggi è il leader laburista Keir Starmer.
L’accelerazione del premier è avvenuta nonostante i sondaggi, appunto che danno il partito conservatore circa 20 punti dietro il Labour. Da mesi l’opposizione laburista di Keir Starmer è, infatti, in netto vantaggio sui conservatori, al potere da 14 anni.
L’ipotesi è che Sunak voglia giocarsi la carta del calo dell’inflazione, fra le poche chance elettorali che gli restano. E magari di presentare la partenza nelle prossime settimane di un primo volo di migranti illegali verso il Ruanda come un’immagine simbolica della sua promessa stretta post Brexit ai confini.
Annunciando formalmente la convocazione del voto alla nazione da Downing Street, Sunak ha rivendicato di aver aiutato il Paese a uscire dalle più grandi sfide dalla Seconda Guerra Mondiale vissute negli ultimi 4 anni, dai contraccolpi della pandemia a quelli della guerra della Russia in Ucraina.
Nel suo discorso alla nazione il premier conservatore si è detto pronto «a lottare per ogni voto – ha poi affermato di – avere un piano a differenza del suo diretto avversario. Ha dimostrato più e più volte che prenderà la via più semplice e farà qualsiasi cosa per ottenere il potere», ha sottolineato il primo ministro criticando Starmer.
Sunak ha ribadito più volte le decisioni coraggiose prese dal governo Tory per far prosperare il Paese, anche quelle più difficili, necessarie per superare i periodi di incertezza, concentrandosi in particolare sul ripristino della stabilità economica nel Regno.
«Non posso dire la stessa cosa per il partito laburista, perché non so cosa offrono e, a dire il vero, non credo che lo sappiate neanche voi – ha detto ancora il primo ministro, secondo cui – i britannici non si possono fidare di Starmer per la sua incapacità di mantenere le promesse».
Il primo ministro si è detto invece «pronto a guadagnare la fiducia degli elettori e a dimostrare che solo un governo conservatore guidato da me garantirà la stabilità economica, ripristinerà l’orgoglio e la fiducia nel nostro Paese», promettendo in definitiva un futuro sicuro.
«E’ giunto il tempo di cambiare in meglio – ha commentato il leader laburista Starmer – I conservatori hanno lasciato il nostro Paese insicuro dopo 14 anni al potere».