Il presidente della Federal Reserve di New York, John Williams, ha dichiarato che l’inflazione è ancora troppo alta, ma è fiducioso che inizierà a scendere entro la fine dell’anno.
Williams non ha commentato eventuali sue view sulle future scelte di politica monetaria e sulle possibili strategie riguardo i tagli dei tassi di interesse. L’esponente della Fed di New York si è semplicemente limitato a dire, a proposito di eventuali rialzi del costo del denaro “Non lo vedo come un caso probabile”. Ha invece ribadito le recenti posizioni della banca centrale secondo cui ha riscontrato una “mancanza di ulteriori progressi” verso i suoi obiettivi poiché quest’anno i dati sull’inflazione sono stati per lo più più alti di quanto ci si aspettasse. Per quasi un anno, la Fed ha confermato il tasso di riferimento in un intervallo compreso tra il 5,25% e il 5,5%, il più alto in oltre 23 anni.
«Penso davvero che la politica monetaria sia restrittiva e stia portando l’economia ad un migliore equilibrio. Quindi penso che ad un certo punto, sulla base dell’analisi dei dati, i tassi di interesse negli Stati Uniti dovranno scendere. Ma i tempi saranno guidati da quanto bene raggiungi i tuoi obiettivi.»
«Con l’economia che nel tempo sta raggiungendo un migliore equilibrio e la disinflazione in atto in altre economie che riduce le pressioni inflazionistiche globali, mi aspetto che l’inflazione riprenda a moderarsi nella seconda metà di quest’anno. Ma vorrei essere chiaro: l’inflazione è ancora al di sopra del nostro obiettivo a lungo termine del 2%, e sono molto concentrato nel garantire il raggiungimento di entrambi gli obiettivi del doppio mandato». «Abbiamo visto molti progressi verso i nostri obiettivi negli ultimi due anni. Sono fiducioso che ripristineremo la stabilità dei prezzi e prepareremo il terreno per una prosperità economica sostenuta. Siamo impegnati a portare a termine il lavoro» ha affermato.
Da citare anche l’intervento del presidente della Fed di Chicago, Austan Goolsbee secondo cui i funzionari della Federal Reserve americana starebbero “cercando di capire” se un ulteriore miglioramento dell’inflazione richiederà un aumento della disoccupazione. «Quello che tutti stanno cercando di capire adesso… è che siamo tornati al tradizionale compromesso tra occupazione e inflazione?» ha detto Goolsbee alla CNN International. «Penso ancora che ci siano dei benefici in arrivo… ma questa è la questione centrale quando pensiamo alla macroeconomia.»